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Udine, Sentita cerimonia per i 185 minatori caduti ad Arsia, in Istria, nel 1940

Feb 27 2024

Udine, Sentita cerimonia per i 185 minatori caduti ad Arsia, in Istria, nel 1940

Anche quest’anno a Udine si sono svolte le cerimonie per commemorare i 185 minatori morti nell’esplosione della miniera di Arsia, in Istria il 28 febbraio 1940, allora nel Regno d’Italia. Dopo la Santa Messa celebrata da padre Nicola dei Saveriani nella Chiesa del Cristo il 25 febbraio 2024, col sostegno del coro “Luigi Garzoni” di Adorgnano, frazione di Tricesimo (UD), c’è stato un corteo con autorità militati e civili fino all’area verde di via Melegnano dedicata, dal 2018, assieme ad un ulivo, proprio ai Caduti di Arsia. Nell’84° anniversario della tragedia istriana la banda di Mels di Colloredo di Monte Albano (UD) ha accompagnato la mesta cerimonia, poi ci sono stati i discorsi ufficiali e la posa della corona d’alloro con l’Inno di Mameli, la canzone del Piave e il silenzio.

“Le 185 vittime – ha detto Mauro Bordin, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia – sono state a lungo e colpevolmente dimenticate. Croati per gli italiani e italiani per i croati, quegli sfortunati minatori morti in uno dei peggiori disastri della storia mineraria hanno diritto alla Stella al merito del lavoro alla memoria” (come riferito dall’agenzia Ansa).

È stato detto che le commemorazioni come quella dei minatori morti ad Arsia, oggi in Croazia, servono a riflettere sulla sicurezza sul lavoro che ancora oggi rappresenta un’emergenza che deve essere al centro dell’agenda delle istituzioni. Un concetto ribadito anche dal console provinciale di Udine dei maestri del lavoro, Roberto Kodermatz: “I morti sul lavoro rappresentano una piaga che ogni giorno segna le nostre cronache. Scongiurare del tutto il rischio è impossibile, ma creare una cultura dell’attenzione e del rispetto delle norme è fondamentale nel mondo del lavoro e della nostra stessa esistenza civile” (Ansa).

C’erano molti labari alla commemorazione cui hanno presenziato varie autorità come Andrea Zini, assessore alla Pianificazione territoriale, Edilizia privata, Politiche abitative per l’Edilizia sociale e Protezione Civile del Comune di Udine. Poi c’erano Pietro De Frate, sindaco di San Giorgio di Nogaro (UD), Mariano Zufferli, sindaco di San Pietro al Natisone (UD), oltre e, Joshua Honeycutt, del Consiglio comunale di Aviano (PN).

Per il Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) hanno partecipato Rosalba Meneghini, delegato organizzativo del sodalizio e il socio Giuseppe Capoluongo, in rappresentanza di Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine.

Nota a margine – Sarebbero da ricordare tutti i caduti nella miniera di Arsia, non solo quelli del gravissimo incidente del 28 febbraio 1940. Si può aggiungere che fu proprio lo sfruttamento intensivo della miniera in periodo bellico a mettere in crisi la sicurezza dei lavoratori. Infatti, già prima del disastro del 28 febbraio, ci furono altri incidenti collettivi, di cui due particolarmente gravi nel 1937 e 1939 che causarono, rispettivamente, la morte di 13 e 7 operai (Giorgio Di Giuseppe, “Arsia, una tragedia ancora poco conosciuta”, on line dal 3 marzo 2015).

La miniera di Arsia /Raša, non si è accontentata di portarsi via la vita dei 185 minatori uccisi dall’esplosione del 28 febbraio 1940 quando apparteneva all’Italia. Divenuta jugoslava, tornò ad esplodere nel 1948, provocando la morte di almeno 92 minatori tedeschi prigionieri degli jugoslavi e costretti ai lavori forzati. Tra di essi c’era Josef B., di Coblenza, soldato tedesco della Wehrmacht fatto prigioniero, col suo reparto, dagli jugoslavi a Castelnuovo d’Istria, oggi Podgrad, il 3 maggio 1945 che non era presente al momento dello scoppio. Ne ha scritto, a pag. 46, Cristina Scala, nel suo Cuore di bambina a Fiume nell’anno 1947, Portogruaro (VE), [s.e.], 2018. Pare che sia l’unica fonte che menzioni i 92 minatori coatti tedeschi morti nel 1948. Anche questa tragedia mineraria fu messa a tacere dal regime di turno.

Altri cenni bibliografici e del web

E. Varutti, “A Udine un ulivo e un’area verde per ricordare la strage di Arsia del 1940”, on line dal 19 luglio 2018 su eliovarutti.blogspot.com

E. Varutti, “Arsia, città mineraria 1936. Prospettive turistiche del Terzo millennio, libro di Racovaz”, on line dal 29 gennaio 2019 su  eliovarutti.blogspot.com

Note – Testi di Rosalba Meneghini e a cura di Elio Varutti, coordinatore del Gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Bruna Zuccolin, Claudio Ausilio e i professori Ezio Cragnolini e Annalisa Vucusa. Copertina: La cerimonia a Udine per i Caduti di Arsia. Fotografie di Rosalba Meneghini e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web:  https://anvgdud.it/

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