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Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato Udine | Ricerche storiche
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Ricerche storiche

Apr 15 2025

Da profughi giuliano dalmati a docenti del Liceo scientifico “G. Marinelli” di Udine

Si è scoperto che alcuni professori e qualche studente del Liceo “Marinelli” di Udine fino al 1963, erano provenienti dalle terre redente. La ricerca, realizzata con l’architetto Franco Pischiutti, nasce dall’osservazione, di un volume sui primi 40 anni di vita del Liceo scientifico “Giovanni Marinelli” di Udine, edito nel 1963. Tra l’altro si accenna, in esso, all’allievo Lucio Pischiutti, fratello di Franco, diplomatosi nell’anno scolastico 1948-1949, segnato a pag. 90 del volume medesimo. D’ora in poi si segna solo la pagina del testo ben evidenziato in bibliografia. Da notare che...

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Mar 20 2025

Sebenico 1947. Senza sepolcro Vincenzo Serrentino, ultimo prefetto di Zara italiana

È un sepolcro tenuto nascosto. Sta a Sebenico, ma non si sa dove di preciso. Non c’è una croce, un cippo, né un segno qualsiasi che faccia memoria di Vincenzo Serrentino, ultimo prefetto di Zara italiana. Viene usata appositamente la terminologia degli studiosi sloveni “sepolcro tenuto nascosto” (Franc Perme, Anton Zitnik ed altri, 1998) per dimostrare che non si vuole dire dove riposino i suoi resti mortali. Dalla letteratura si sa che il siciliano Vincenzo Serrentino nacque a Rosolini (SR), il 19 settembre 1897 e fu ucciso a Sebenico il 15...

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Gen 25 2025

Da Fiume e dall’Istria esuli in Friuli. Testimonianze di Ottomaniello e Squadrito

L’intervista al signor Riccardo Ottomaniello inizia così: “Sono figlio di profughi fiumani. I miei fratelli maggiori erano nati nel Golfo del Quarnaro. Saverio a Mattuglie nel 1939 e Roberto a Fiume nel 1943. La mia famiglia è scappata da Fiume alla fine di aprile del 1945, riempiendo un carro merci con quello che poterono di due case, anche quella dei nonni materni. I titini arrivarono il 1° maggio in città”. Mi racconta di suo padre? “Mio padre Paolo andò all’Accademia di Modena, poi fu inviato a Pola e infine a Fiume,...

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Nov 27 2024

Una famiglia via da Fiume in otto, accolti nella cripta del Tempio Ossario di Udine, 1945

Dopo la seconda guerra mondiale a Fiume molti italiani furono espulsi dai titini con varie modalità. Umberto Torrisi racconta che: “Dissero a mio padre nel 1945 in via Fratelli Branchetta, ‘Mariano è meglio che tu vada via da Fiume’, così i miei genitori partirono in fretta con cinque figli e la sorella di mia mamma, otto persone in tutto”. Dopo l’entrata dei titini a Fiume, il 3 maggio 1945, preceduta dalla fuga dei nazisti, così Severino Dianich descrive la situazione creatasi in città: “Non sapevamo nulla delle foibe: era solo che...

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Ott 29 2024

Danilo Danielis, di Fiume, cresciuto nel campo profughi tra Laterina e Torino, 1948

Questa è la storia di un cucciolo dell’esodo giuliano dalmata, allevato tra campi profughi e collegi d’orfani e divenuto, poi, niente meno che un dirigente di una primaria impresa nazionale. Il suo nome è Danilo Danielis, nato a Fiume nel 1940. È partito dalla sua città nel 1948 con la mamma vedova, Ortensia Zovich (1915-1996) e quattro fratelli: Ugo, Edda, Nirvana e Claudia. “Abitavamo a Fiume nelle case popolari di Torretta, che furono bombardate. Siamo passati per il Silos di Trieste per un giorno – ha detto – e poi...

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Ott 21 2024

La Riva Derna a Zara. Ricordo di Ulisse Donati, 1930

Ecco un altro singolare racconto di Ulisse Donati, scrittore di Zara. Il testo originale videoscritto fa parte della Collezione di Franca Balliana Serrentino. Si ricorda che Zara, sulla costa dalmata, fece parte del Regno d’Italia dalla fine della Prima guerra mondiale fino al 10 febbraio 1947, quando fu ceduta alla Jugoslavia di Tito. Oggi è Zadar nella Repubblica di Croazia.Nel proporre qui il testo di Ulisse Donati, nato il 6 agosto 1913 a Zara e scomparso il 20 marzo 2013 a Venezia, si è cercato, come altre volte, di rispettare...

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Set 08 2024

Ines Demarchi, di Fiume, al Campo profughi de L’Aquila, poi in Canada, 1948

Come mai Ines Demarchi non volle ritornare a Fiume jugoslava, nel 1948, dopo aver abbandonato la sua città natale? È il funzionario dell’Ufficio IRO per l’emigrazione che scrive la sua risposta sul Questionnaire: “Dice che non vuole tornare indietro perché essendo italiana di sentimenti democratici italiani desidera vivere in un paese libero” (“She says thath she does not want to go back because as Italian of Italian democrat.feelings she wishes to live in a free country” DocID: 80352498). Più chiaro di così! Si ricorda che l’Organizzazione Internazionale per i Rifugiati (International...

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Set 03 2024

I bagni a Zara. Un ricordo di Ulisse Donati, 1920-1930

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un racconto di Ulisse Donati, scrittore di Zara. Il testo originale videoscritto fa parte della Collezione di Franca Balliana Serrentino. Si ricorda che Zara, sulla costa dalmata, fece parte del Regno d’Italia dalla fine della Prima guerra mondiale fino al 10 febbraio 1947, quando fu ceduta alla Jugoslavia di Tito. Oggi è Zadar nella Repubblica di Croazia. Per “bagno” si intenda uno “stabilimento balneare”. Nel proporre qui il testo di Ulisse Donati, nato il 6 agosto 1913 a Zara e scomparso il 20 marzo 2013 a Venezia,...

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Ago 21 2024

Riccardo Frassetto, giurato di Ronchi, dall’Impresa di Fiume al Vittoriale degli Italiani

Con origini trevigiane di Crocetta del Montello, luogo natio della famiglia, Riccardo Frassetto nacque a Roma nel 1893. Fu tenente dei Granatieri di Sardegna nella Grande Guerra quando riportò tre ferite. Finita la guerra, i Granatieri furono occupati a presidiare Fiume, nell’ambito della missione interalleata che vigilò sulla sicurezza della città contesa tra Italia e neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. Nella città del Quarnaro già dal 30 ottobre 1918 il Consiglio nazionale italiano, appellandosi al diritto di autodeterminazione dei popoli, proclamò l’unione di Fiume alla madrepatria, l’Italia. Fiume...

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Giu 27 2024

La fine della minoranza tedesca in Jugoslavia. I Volksdeutschen della Craina, 1945

È un fatto poco noto. Dopo la seconda guerra mondiale i titini jugoslavi eliminarono con la violenza i componenti della minoranza tedesca della Craina (croato: Krajina). “Si sta parlando di 180-200 mila persone abitanti nella Craina, me l’hanno detto certi studiosi di Zagabria – ha riferito una fonte orale – furono uccisi tutti: anziani, donne e bambini” (Zuballi U 2024). Pur essendo cittadini jugoslavi, la loro colpa era di essere di ascendenza germanica, o austriaca e di aver fraternizzato con le truppe di Hitler nel 1941, quando ci fu l’invasione...

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