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Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato Udine | Trekking del Ricordo 2020 a Udine con l’ANVGD
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Trekking del Ricordo 2020 a Udine con l’ANVGD

Ott 19 2020

Trekking del Ricordo 2020 a Udine con l’ANVGD

“Grazie per questa mattinata culturale su fatti poco noti del confine orientale – ha detto una partecipante al Trekking del Ricordo a Udine – così sto vincendo la paura di uscire di casa dopo il confinamento a causa della pandemia”. Forse questo è il commento contingente più importante che sia stato raccolto il 29 agosto 2020, al termine della camminata urbana lenta con accompagnatore in lingua italiana e dialetto istro-veneto. È dal 2018 che il Comitato Provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) organizza il Trekking del Ricordo sui luoghi dell’esodo giuliano dalmata a Udine. A questa terza edizione dell’evento, svoltasi sotto l’egida della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e del Club UNESCO di Udine, hanno collaborato pure l’Associazione Insieme con Noi, la Parrocchia di San Pio X e la Parrocchia della Beata Vergine del Carmine dove, nel 1956, si tennero decine di matrimoni di esuli ospiti del Centro smistamento profughi (Csp) di via Pradamano, attivo fino al 1960.

Udine – il dottor Marco Rensi, socio ANVGD, parente di monsignor Pietro Rensi e nipote di Aldo Rensi, di Pedena, infoibato dai titini il 15.5.1944, deposita sotto il Cippo al Parco Martiri delle Foibe di Udine una rosa in onore di Norma Cossetto. Foto E. Varutti

Si può ben dire che Udine sia divenuta la capitale dell’esodo giuliano dalmata col suo Csp che accolse dal 1945 oltre 100mila italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia in fuga dalle violenze titine. In tutto l’esodo furono coinvolte 350mila persone, come ha scritto padre Flaminio Rocchi. Secondo certi storici la cifra va abbassata a 230-250mila individui, in base ai dati dell’Opera Profughi, diffusi da Amedeo Colella nel 24 febbraio 1956, ma l’esodo è andato avanti, seppur in forma residuale, fino alla metà degli anni ’60. Alcuni autori hanno stimato nella percentuale del 15% quegli esuli che non hanno chiesto l’aiuto dell’Opera Profughi, facendo riferimento ai dipendenti statali e parastatali che si spostarono da Zara, Fiume e Pola col trasferimento lavorativo. Essi propongono così la cifra di oltre 270mila esuli (Fidanzia, Gambella 2013).

La Camminata del Ricordo, con una quindicina di partecipanti, staff incluso, si è tenuta in poche tappe e in sicurezza con le norme anti-Covid19. Il tema scelto per il 2020 era: “Istria, Fiume, Zara, Praga, Budapest, esodi europei, 1920-1956”. Non c’è stato solo l’esodo degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia sotto la pressione titina dal 1943. Nel secondo dopoguerra, infatti, ci fu l’esodo di 9 milioni di tedeschi cacciati di punto in bianco dalle loro case del Centro e Nord Europa: Paesi baltici e Prussia Orientale annessi all’URSS, Pomerania e Bassa Slesia annesse alla Polonia, Sudeti, Moravia e Boemia afferenti alla Cecoslovacchia, Bassa Stiria afferente alla Jugoslavia, nonché determinate aree dell’Ungheria e della Serbia. Dagli anni ‘50 ci sono state consistenti fughe clandestine dalla Jugoslavia, dalla Cecoslovacchia e dall’Ungheria, dopo l’insurrezione di Budapest del 1956, cui la città di Udine intitolò il viale cittadino tra piazzale D’Annunzio a piazza Patriarcato. Nel 1968-’69 fu soffocata dai carri armati sovietici la Primavera di Praga, con il gesto estremo di Jan Palach, torcia umana per scuotere i connazionali dall’indifferenza verso i soprusi del Patto di Varsavia.

Udine, Parco Martiri delle Foibe – Bruno Bonetti racconta l’esodo dei suoi antenati da Spalato e da Zara sia nel 1920 che nel 1944. Foto E. Varutti

Ha inaugurato la camminata il professor Elio Varutti, vicepresidente dell’ANVGD di Udine, portando il saluto di Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine. Parlando al Parco Martiri delle Foibe, Varutti ha ricordato il decennale del parco con Cippo e targa commemorativa inaugurato il 25 giugno 2010 con varie autorità dall’ingegnere Silvio Cattalini, esule da Zara e presidente dell’ANVGD di Udine dal 1972 al 2017. Prima di illustrare il breve itinerario della passeggiata, è stata ricordata la figura di Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana stuprata da 17 titini e gettata nella foiba di Villa Surani nel 1943. A quel punto il dottor Marco Rensi, socio ANVGD, parente di monsignor Pietro Rensi e nipote di Aldo Rensi, di Pedena, infoibato dai titini il 15 maggio 1944, ha depositato sotto il Cippo una rosa in onore di Norma Cossetto e degli infoibati. L’ANVGD di Udine ha così inteso anticipare l’importante manifestazione nazionale intitolata “Una rosa per Norma” che si terrà nel resto d’Italia il 4 e 5 ottobre 2020. L’anno scorso la stessa rassegna, ideata dal Comitato 10 Febbraio, ha visto l’adesione di oltre cento città italiane e all’estero.

Udine L’esodo è camminare, muoversi e fuggire dalle dittature, dalle violenze e dalle ingiustizie – ha detto don Brianti, parroco del Carmine – perciò la vostra è un’iniziativa molto bella che mi fa ricordare la Bibbia. Foto E. Varutti

Al Parco Martiri delle Foibe, in via Bertaldia angolo via Manzini, ha poi preso la parola il dottor Bruno Bonetti, segretario dell’ANVGD di Udine sul tema: “L’esodo italiano dalla Dalmazia degli anni Venti”. Bonetti ha portato anche alcuni casi familiari di Spalato, di Zara e di altre località della Dalmazia. Dopo il Trattato di Rapallo del 1920 varie cittadine e isole dalmate con una presenza storica, pur minoritaria, di italiani vengono annesse al neonato Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, provocando il primo esodo di migliaia di italiani da Traù, Sebenico, Spalato, Cattaro Brazza, Lesina, Ragusa, Veglia ed altre zone italofone.

La prima tappa del Trekking si è tenuta nella Chiesa della Beata Vergine del Carmine in via Aquileia. Il saluto di accoglienza è stato portato da don Giancarlo Brianti, parroco del Carmine. “L’esodo è camminare, muoversi e fuggire dalle dittature, dalle violenze e dalle ingiustizie – ha detto don Brianti – perciò la vostra è un’iniziativa molto bella che mi fa ricordare la Bibbia con l’Esodo degli Ebrei nella terra della schiavitù egiziana”. Poi il parroco ha accennato alle parole di Papa Benedetto XVI, quando disse che nel contesto sociopolitico va affermato il diritto a non emigrare. Anche Papa Francesco ha ripreso tale tema pensando al diritto della dignitosa esistenza nel proprio paese.

La relazione principale è stata svolta dalla dottoressa Tiziana Menotti, slavista e traduttrice. Ha proposto alcune letture dal libro da lei tradotto L’amore è per sempre, di madre Adalberta Hasmandová, una suora contro il regime di Praga. In seguito ad una delazione Madre Adalberta (1914-1988) fu processata e incarcerata per otto anni con l’accusa di aver dato asilo a un prete perseguitato dal potere.

La seconda tappa e il traguardo della camminata si sono tenuti nell’Area verde “Guido Tavagnacco”, in viale Ungheria angolo via Piave, con i saluti ai partecipanti da parte di Germano Vidussi, presidente dell’Associazione Insieme con Noi di Udine.

Cenni bibliografici

Roberta Fidanzia, Angelo Gambella, “Il censimento dei profughi adriatici nelle carte dell’Opera Assistenza Profughi Giuliani e Dalmati”, «Rivista di Storia e Cultura del Mediterraneo», 2, 2013.

I. Krupková (a cura di), L’amore è per sempre. La vita di madre Adalberta Hasmandová, traduzione italiana di Tiziana Menotti, Castel Bolognese (RA), Itaca, 2018.

Udine, Chiesa del Carmine – La dottoressa Tiziana Menotti, slavista e traduttrice propone alcune letture dal libro da lei tradotto L’amore è per sempre, di madre Adalberta Hasmandová, una suora contro il regime di Praga. Foto E. Varutti

Flaminio Rocchi, L’esodo dei 350 mila giuliani fiumani e dalmati, Roma, Associazione Nazionale Difesa Adriatica, 1990.

Guido Rumici, Infoibati (1943-1945). I Nomi, I Luoghi, I Testimoni, I Documenti, Milano, Mursia, 2002.

Guido Rumici, Pedena. Un borgo istriano tra guerra e dopoguerra, Associazione delle Comunità Istriane, Trieste, 2019.

Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie di Elio Varutti, da collezioni private citate nell’articolo e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

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