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Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato Udine | L’Anvgd di Udine ad Arsia in Istria, cerimonia per i 185 minatori caduti nel 1940
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L’Anvgd di Udine ad Arsia in Istria, cerimonia per i 185 minatori caduti nel 1940

Ott 25 2020

L’Anvgd di Udine ad Arsia in Istria, cerimonia per i 185 minatori caduti nel 1940

È stata una commemorazione sobria e significativa. Iniziata con l’inno della Repubblica di Croazia, ha visto la partecipazione dei bambini del coro della Comunità italiana di Albona / Labin, sotto l’abile guida della maestra Sabrina Stemberga Vidak. Molto eloquente è stata la scelta di far recitare alcune poesie, durante la cerimonia, ai bambini della scuola elementare “Ivan Batelić” di Arsia, sotto la guida delle loro maestre. Si ricorda che il più giovane tra le vittime della tragedia mineraria aveva solo 17 anni. Gli altri morti avevano un’età media di 30 anni.

Arsia, coro della Comunità italiana di Albona / Labin

Organizzata dal Comune di Arsia / Raša, con in testa il sindaco Glorija Paliska Bolterstein, la bella manifestazione si è svolta con l’intervento di varie entità croate e italiane nel segno della pace e in una dimensione europea. Glorija Paliska Bolterstein ha parlato dell’importanza di ricordare l’incidente minerario del 1940. Poi ha annunciato che lo stato ha ceduto al Comune le particelle della miniera per lo sviluppo turistico, che è l’obiettivo primario del sindaco. Nel 2020, in occasione dell’80° anniversario della tragedia mineraria, l’autorità comunale si augura di poter effettuare la commemorazione all’ingresso della miniera, con la cerimonia religiosa, per dare grande dignità all’evento. 

La cerimonia del 2019 si è svolta nella sede della Società artistico-culturale “Rudar”, per ricordare il 79° anniversario del luttuoso avvenimento. È la tredicesima volta che le autorità croate organizzano questa importante e onorevole cerimonia per ricordare i 185 minatori morti nell’esplosione del 28 febbraio 1940, quando l’Istria apparteneva al Regno d’Italia. L’evento è stato condotto in forma bilingue (croato/ italiano), grazie alle gentili traduzioni di Daniela Gaspari Mohorović, presidente della Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” di Albona / Zajednica Talijana “Giuseppina Martinuzzi” Labin. Si può aggiungere che la signora Daniela Gaspari Mohorović è pure presidente della Commissione paritetica per il gemellaggio con Manzano, provincia di Udine. Già che siamo ricordiamo pure che Giuseppina Martinuzzi pedagogista e giornalista italiana, nata ad Albona nel 1844, sotto l’Austria, aveva antenati da Tricesimo, provincia di Udine.

Tra i vari partecipanti al convegno è intervenuto Tullio Vorano, presidente del Circolo di cultura istriana di Albona. Poi ha avuto la parola Frank Get, nipote di Giannino Vascotto, di Pirano, il medico presente in miniera al momento dei soccorsi dopo la tragica esplosione. “È bello sentire questa vicinanza tra istriani – ha detto Frank Get, artista musicale – sia di sentimenti italiani che croati, per ricordare le vittime della miniera ed io mi sono dedicato anche a scrivere una canzone sul fatto del 1940”.   

La sindaca di Arsia apre la commemorazione per i 185 minatori morti nel 1940

Sin dalla sua prima edizione della commemorazione piena di umanità ad Arsia ha partecipato Franco Colombo, del Circolo di cultura istro-veneta “Istria” di Trieste. “Siamo partiti in sordina e abbiamo riavviato la memoria, questo è un fatto importante – ha detto Colombo – ora siamo fratelli europei e vogliamo puntare alla fratellanza fra i popoli, mentre nel dopoguerra gli iugoslavi non ricordavano la tragedia perché qui prima c’era l’Italia e gli italiani l’hanno taciuta perché qui era diventata Croazia”.

Gradito ospite italiano è stato Lodovico Rustico, presidente dell’Associazione culturale per la ricerca storica ed ambientale “Ad Undecimum” di San Giorgio di Nogaro, provincia di Udine. Gli altri componenti della delegazione giunta dal Friuli Venezia Giulia erano Gianfranco Volpi, esule da Sanvincenti, Francesco Mondì, esule istriano, Paola Rustico, Flavio D’Agostini e Elio Varutti, vice presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), presente col labaro.

Lodovico Rustico ha letto il messaggio ufficiale di Roberto Mattiussi, sindaco di San Giorgio di Nogaro, che da tempo ha intessuto con le autorità comunali di Arsia una serie di collaborazioni culturali ed economiche.

Tra gli altri, erano presenti anche i rappresentanti dell’Associazione Veneziani nel mondo. Il relatore ufficiale dell’incontro è stato il ricercatore Rinaldo Racovaz. “In questa sala siamo solo a 200 metri dall’ingresso alla miniera Carlotta – ha detto Racovaz – dove perirono 185 minatori e rimasero feriti in 146 a causa dell’esplosione che si sviluppò su lavi livelli per 15 chilometri fino a 280 metri sotto il livello del mare”. Di chi fu la colpa? “Non di certo dei minatori – ha spiegato Racovaz – come tentò di fare il regime di allora, la colpa fu solo delle incapacità tecniche dei dirigenti di allora, oltre alle carenze ed omissioni rilevate, secondo i nuovi studi che ho potuto fare negli archivi di Pisino e in quelli della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia”.

Racovaz ha voluto poi parlare della solidarietà dimostrata da Arrigo Grassi, fabbro triestino che dopo l’esplosione rientrava in miniera per portare in salvo diversi compagni, ma morì stroncato dalle esalazioni di ossido di carbonio. Voleva salvare anche l’amico Angelo Bassanese. Nelle operazioni di salvataggio si distinsero poi Giuseppe Nacinovich, Matteo Viscovich e Furio Barontini. Secondo un verbale della dirigenza, a causare l’esplosione sarebbe stata la presenza di grisou. “Le cause vanno attribuite – ha ribadito Racovaz – alle incompetenze dei dirigenti e alle loro omissioni nelle misure di prevenzione, di sicurezza e dell’organizzazione del lavoro”.

Si ricorda che, nel 2016, Rinaldo Racovaz ha scritto il libro bilingue (italiano/croato), Arsia, un’opera d’arte d’edilizia moderna / Raša, remek-djelo graditeljstva Moderne, Arsia / Raša, edito dalla Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” di Albona / Zajednica Talijana “Giuseppina Martinuzzi” Labin, dal Consiglio della minoranza italiana della Città di Albona / Vijeće talijanske manijne Grada Labina.

Nota a margine

Qualcuno a questo importante evento ha detto di ricordare tutti i caduti nella miniera di Arsia, non solo quelli del gravissimo incidente del 28 febbraio 1940. Si può aggiungere che fu proprio lo sfruttamento intensivo della miniera in periodo bellico a mettere in crisi la sicurezza dei lavoratori. Infatti, già prima del disastro del 28 febbraio, ci furono altri incidenti collettivi, di cui due particolarmente gravi nel 1937 e 1939 che causarono, rispettivamente, la morte di 13 e 7 operai (Giorgio Di Giuseppe, “Arsia, una tragedia ancora poco conosciuta”, online dal 3 marzo 2015).

La miniera di Arsia / Raša, non si è accontentata di portarsi via la vita dei 185 minatori uccisi dall’esplosione del 28 febbraio 1940 quando apparteneva all’Italia. Divenuta iugoslava, tornò ad esplodere nel 1948, provocando la morte di almeno 92 minatori tedeschi prigionieri degli iugoslavi e costretti ai lavori forzati, come Josef B., di Coblenza, soldato tedesco della Wehrmacht fatto prigioniero, col suo reparto, dagli iugoslavi a Castelnuovo d’Istria, oggi Podgrad, il 3 maggio 1945 che non era presente al momento dello scoppio. Ne ha scritto, a pag. 46, Cristina Scala, nel suo Cuore di bambina a Fiume nell’anno 1947, Portogruaro (VE), [s.e.], 2018. Pare che sia l’unica fonte che menzioni i 92 minatori forzati tedeschi morti nel 1948. Anche questa tragedia mineraria fu messa a tacere dal regime di turno.

Arsia, 28 febbraio 2019 – L’evento è stato condotto in forma bilingue (croato/ italiano), grazie alle gentili traduzioni di Daniela Gaspari Mohorović (nella foto), presidente della Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” di Albona / Zajednica Talijana “Giuseppina Martinuzzi” Labin.

Rassegna stampa nel web

Tanja Škopac, “Arsia, una tragedia che deve far riflettere”, «La Voce del Popolo», Quotidiano italiano dell’Istria e del Quarnero, 28 febbraio 2019 e 1° marzo 2019.

Servizio giornalistico e di Networking a cura di E. Varutti e Tulia Hannah Tiervo. Copertina: La sindaca di Arsia Glorija Paliska Bolterstein ascolta i saluti dell’Associazione Ad Undecimum e ANVGD di Udine all’incontro del 28.2.2019. Fotografie di Elio Varutti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

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