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Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato Udine | Esuli giuliano dalmati e Campi profughi di Udine e Laterina, lezione all’Istituto Zanon di Udine
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Esuli giuliano dalmati e Campi profughi di Udine e Laterina, lezione all’Istituto Zanon di Udine

Feb 22 2024

Esuli giuliano dalmati e Campi profughi di Udine e Laterina, lezione all’Istituto Zanon di Udine

È stato il ragionier Mario Savino, presidente dell’Associazione “Zanon Amico” di Udine ad aprire un affollato incontro per il Giorno del Ricordo nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Economico “Antonio Zanon”. L’evento, organizzato da “Zanon Amico”, rientrava nelle diverse iniziative intraprese dal Comune di Udine, in collaborazione col Comitato Provinciale dell’ANVGD, che proseguono fino a marzo. Savino ha accennato alla solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno dal 2004, che ricorda i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, presentando il relatore della serata, il professore Elio Varutti, componente del Comitato Esecutivo dell’ANVGD di Udine e autore del libro “La patria perduta”.

Ha poi avuto la parola per un saluto istituzionale Pierluigi Fiorentini, Dirigente scolastico dell’Istituto Zanon, istituito nel 1866, anno dell’annessione del Friuli al Regno d’Italia. Erano presenti in sala la professoressa Mirella Roberta Ricci, collaboratrice del preside e Piera Tallone, segretaria dell’Associazione “Zanon Amico”.

L’evento per i soci di Zanon Amico si è tenuto alle ore 17 di martedì 20 febbraio 2024 alla presenza di molti partecipanti. Erano in distribuzione omaggio alcune copie del quotidiano di Fiume in lingua italiana «La Voce del Popolo», il più longevo della Croazia, grazie alla collaborazione con l’Università Popolare di Trieste. Poi ha parlato Varutti, relatore della serata, portando i saluti di Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, impegnata altrove.

“Prima di affrontare il tema ‘Esuli giuliano dalmati e Campi profughi di Udine e Laterina – ha detto Varutti – va precisato che su questi argomenti ci sono stati tre grandi silenzi. Il primo silenzio fu calato dalla politica e dalla diplomazia internazionali, per favorire l’avvicinamento di Tito all’Occidente. Il secondo silenzio fu quello di certe autorità nazionali, che per 60 anni non parlarono delle uccisioni nelle foibe, né dei profughi d’Istria, Fiume e Dalmazia, se non per insultarli e disprezzarli. Il terzo silenzio fu quello dei profughi stessi, che non parlavano con i figli, per non riacutizzare il dolore dell’esilio e della scomparsa dei propri cari nelle voragini carsiche”.

Udine, 20 febbraio 2024 – Aula magna dell’Istituto Zanon, Elio Varutti alla presentazione de La patria perduta, con l’Associazione Zanon Amico e il Comune di Udine. Fotografia di Stefano Meroi

Poi il relatore ha mostrato una ricca cartografia con diapositive, molti riferimenti al Centro smistamento profughi di Udine, oltre al Villaggio metallico, ai Villaggi giuliani e al Centro raccolta profughi di Laterina (AR), dove vennero destinati oltre 10 mila esuli, quasi tutti passati per Udine, che accolse oltre 100 mila rifugiati dal 1945 al 1960.

Dal 1941 al 1943, sotto il fascismo, quello di Laterina fu un Campo di concentramento per prigionieri inglesi, sudafricani e canadesi. Poi per un anno il Campo fu un reclusorio sotto la sorveglianza nazista. Dopo la liberazione, avvenuta nel 1944, si trasformò fino al 1946 in un campo di concentramento per tedeschi e repubblicani della RSI catturati al Nord. Dal 1946 al 1963, per ben diciassette anni, divenne un Campo profughi per italiani in fuga dall’Istria, Fiume e Dalmazia: sono gli italiani della patria perduta. Transitano quasi tutti dal Csp di Udine. “Il mio libro, scritto in collaborazione con Claudio Ausilio, esule di Fiume a Montevarchi (AR) – ha concluso Varutti – tratta in modo specifico gli anni di vita quotidiana nelle baracche e di incontro scontro con la popolazione locale, fino alla completa integrazione sociale col lavoro e nelle case popolari”.

Tra gli intervenuti nell’ampio dibattito si ricordano i contributi dei professori Oliviero Paoletti, Carla Ganis e Mario Garlatti. Così è stato possibile parlare anche dei Campi di concentramento fascisti di Gonars, Visco (UD) e di Arbe, oggi Rab, in Croazia. Si è trattato pure  l’argomento dei 2.000 operai comunisti stalinisti di Monfalcone (GO), i cosiddetti “cantierini” che, nel dopoguerra, abbandonarono la loro terra, come in un contro-esodo, per rimpolpare i cantieri di Fiume e di Pola, in totale abbandono. Quando Tito fu espulso da Stalin dal Cominform, i giovani operai monfalconesi, speranzosi di trovare il paradiso socialista in Jugoslavia, furono incarcerati per deviazionismo a Goli Otok, il tremendo gulag di Tito, ai lavori forzati per edificare il mausoleo di Rab. È stata discussa poi la revoca dell’onorificenza italiana a Tito, concessa nel 1970, sotto la presidenza di Giuseppe Saragat.

Alla fine della serata culturale ha salutato i relatori una esule di Circhina, ex provincia di Gorizia, uscita dalla Jugoslavia con la famiglia nel 1954. L’evento di “Zanon Amico” per il Giorno del Ricordo era in collaborazione con il Comune di Udine e col contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Locandina dell’evento

Il libro presentato – E. Varutti, La patria perduta. Vita quotidiana e testimonianze sul Centro raccolta profughi Giuliano Dalmati di Laterina 1946-1963, Aska edizioni, Firenze, 2021. In formato e-book dal 2022. Seconda edizione cartacea dal 2023.

Suggerimenti bibliografici e del web – Marino Micich, “Il lungo esodo dall’Istria, Fiume e Zara (1943–1958). L’accoglienza in Italia”, in: Giovanni Stelli, Marino Micich, Pier Luigi Guiducci, Emiliano Loria (a cura di), Foibe, esodo, memoria. Il lungo dramma dell’italianità nelle terre dell’Adriatico orientale, Roma, Aracne, 2023.

– Ministero dell’Istruzione e del Merito, Linee Guida per la didattica della Frontiera Adriatica, 2022.

Note – Testi di Marco Birin e Elio Varutti, coordinatore del Gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking a cura Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Mario Savino, Piera Tallone, Buna Zuccolin, e i professori Stefano Meroi e Enrico Modotti. Copertina: Mario Savino e Pierluigi Fiorentini all’inizio dell’incontro di Zanon Amico. Fotografie di E. Varutti, Stefano Meroi e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web:  https://anvgdud.it/

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