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Udine, itinerario storico alle tombe degli Irredentisti, con l’ANVGD

Nov 05 2020

Udine, itinerario storico alle tombe degli Irredentisti, con l’ANVGD

L’idea di una nuova visita d’istruzione è venuta nel 2019 a Antonello Quattrocchi che, oltre che socio ANVGD è anche presidente della sezione di Udine della Federazione Italiana Dei Combattenti Alleati (FIDCA). Ha proposto ai soci un itinerario storico alle tombe degli Irredentisti al Cimitero monumentale di Udine. Alcuni di tali patrioti riposano nel famedio, accanto al Monumento ai giuliani e dalmati caduti nel nome dell’Italia (1990), scultura dell’artista Nino Gortan, originario di Pinguente d’Istria, dove durante le ricorrenze dei defunti, vengono deposte le corone d’alloro in loro onore dal Comune di Udine e dall’ANVGD.

È stata la dott.ssa Bruna Zuccolin, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, a volere l’innovativo evento anche nel 2020, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid-19, assieme a Elio Varutti, vicepresidente del sodalizio e a tutto il Comitato Esecutivo dell’ANVGD. L’itinerario storico alle tombe degli Irredentisti, con l’accompagnamento di Antonello Quattrocchi, si è svolto il 3 novembre scorso, con una quindicina di partecipanti, che hanno rivolto varie domande al cicerone Quattrocchi. Tra i partecipanti erano presenti anche la professoressa Elisabetta Marioni, presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Comune di Udine e Giorgio Gorlato, esule da Dignano d’Istria.

Il Quattrocchi si è soffermato a commentare varie pietre sepolcrali. In cimitero a Udine ci sono varie tombe di volontari giuliani e dalmati. Tra i vari martiri c’è la lapide di Romeo Battistig, nato nel 1866 e deceduto nel 1915 cui la Civica amministrazione di Udine ha intitolato una strada nel centro cittadino nel 1925 tra via C. Percoto e via Roma. Con Battistig si arruola volontario irredento Nicolò Luxardo, che si fa chiamare De Franchi, per non inguaiare i familiari a Zara. Il 30 settembre 1944 l’onorevole Nicolò Luxardo viene affogato dai titini, con una pietra al collo, nelle acque dell’isola di Selve, insieme con la moglie milanese Bianca Ronzoni. Il 22 novembre 1945 il tribunale iugoslavo di Zara, con sentenza confermata dal Supremo Tribunale della Croazia in Zagabria, lo accuserà “di non aver risposto all’invito di comparizione” e ritenendo “che egli si tenga nascosto” (ma: lo avevano affogato loro un anno prima!), lo condannerà all’impiccagione in contumacia per aver contribuito, tra l’altro, alla sconfitta dell’Austria nel 1918.

Poi ci sono altre lapidi come quelle di Antonio Cosmi, volontario garibaldino morto nel 1917 e Luigi Bassi, caduto nel 1918. La visita d’istruzione è ricca di storia.

Vero è che Udine ha il Tempio Ossario, iniziato dopo la Grande guerra e terminato nel 1940, su progetto degli architetti Gino Valle e Alessandro Limongelli, per ricordare i 25mila caduti nella Grande guerra. Il tempio custodisce, dal 20 ottobre 2018, anche i resti mortali della fossa anticarro di Castua, vicino a Fiume. Si tratta di sette italiani fucilati dai titini il 3 maggio 1945, a due passi da Fiume, quando era terra italiana. I corpi dei sette caduti di Castua sono stati esumati nel mese di luglio 2018 dalle autorità croate, durante una campagna di scavo iniziata dopo una segnalazione, risalente al 1992, effettuata dalla Società di Studi Fiumani, con sede in Roma, con segretario Marino Micich. Erano nel bosco di Loza, in località Crekvina, vicino a Castua. Tra quelle spoglie mortali c’era pure il senatore Riccardo Gigante.

A Parigi c’è il celebre Cimitero di Père Lachaise. Fondato nel 1805, è il camposanto più visitato al mondo. È come un giardino di sculture all’aperto, con oltre 70mila sepolcri più o meno vistosamente decorati. Vi riposano, tra gli altri, Chopin, Molière, Apollinaire, Oscar Wilde, Balzac, Proust, Modigliani, Edith Piaf, Yves Montand e Jim Morrison. Pure Udine, nel suo piccolo, offre una vista della memoria al cittadino o al turista curiosi della storia nel famedio del Cimitero monumentale di viale Firenze.

Sitologia

E. Varutti, Udine, tumulati i resti dei sette italiani uccisi a Castua, presso Fiume, on line dal 21 ottobre 2018.

Progetto di Antonello Quattrocchi. Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e Elio Varutti. Lettore: Bruno Bonetti. Fotografie di Donatella M. e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

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