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Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato Udine | L’istriano Licio Damiani nel famedio del Cimitero monumentale di Udine
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L’istriano Licio Damiani nel famedio del Cimitero monumentale di Udine

Mar 01 2023

L’istriano Licio Damiani nel famedio del Cimitero monumentale di Udine

Il nome di Licio Damiani, giornalista, critico d’arte e uomo di cultura, scomparso il 16 settembre 2022 a 87 anni è inciso nel famedio del cimitero monumentale di Udine. L’istriano Damiani compare vicino ai nomi degli uomini che hanno dato lustro alla città. Lunedì 27 febbraio 2023 si è tenuta un’affollata cerimonia nonostante il freddo con insegnanti, amici, giornalisti, artisti e architetti che lo hanno conosciuto e apprezzato. È stato Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine, ad aprire l’incontro dando la parola al sindaco Pietro Fontanini, che ha accennato alle doti umane di Licio Damiani, “nato in Istria ed ambientatosi bene a Udine, che ha contribuito a fa conoscere ed apprezzare tanti artisti, perciò è giusto che il suo nome resti impresso nel famedio della città”.

Oltre alla vedova Annamaria Verbi e ai figli Stefano e Sabina, erano presenti i labari delle associazioni degli esuli giuliano dalmati e dei laringectomizzati. In prima fila si sono notati pure Elisabetta Marioni, assessore all’Istruzione del Comune di Udine e Ornella Comuzzo, assessore alla Cultura del Comune di Tavagnacco (UD).   

“È stato un valido modello per gli ammalati e operati alla laringe, oltre che per la cultura – ha detto il suo medico curante, il dottor Marco Piemonte, dell’Università di Udine – non si lamentava mai del malessere, anzi mostrava di lottare contro i tempi difficili”. Di alto profilo culturale è stato l’intervento dello storico dell’arte Gilberto Ganzer. “Le sue opere e i suoi interventi erano improntati sulla leggerezza e sul rigore – ha detto Ganzer – un uomo da ricordare per i valori tramessi nei suoi libri”. Maristella Cescutti, direttrice della galleria La Loggia, l’ha definito come “poeta dell’arte” perché si avvicinava alle opere artistiche con garbo e umiltà, cogliendo il segno di un artista”. Il Damiani giornalista è stato descritto da Marco Buzziolo, già in RAI, non senza qualche nota di humor. Elio Varutti, ha parlato in nome di Bruna Zuccolin, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine. “Io lo stimo e lo ricordo – ha detto Varutti – perché ha saputo diffondere la bellezza dell’arte del Friuli e della Venezia Giulia, soprattutto fra i giovani, dato che nelle scuole le sue opere sono state molto utilizzate per le giornate del FAI e negli elaborati degli studenti”.

L’ultimo ricordo è stato quello del figlio Stefano. “Penso che sarebbe stato contento di questo momento – ha concluso – non tanto per vanto, quanto per voglia di affetto”. Fra i numerosi astanti erano presenti vari soci dell’ANVGD di Udine, come l’alfiere architetto Franco Pischiutti, Graziella Brusin e Elisabetta Marioni.

Udine, famedio – Elio Varutti ricorda l’istriano Licio Damiani.

Nota biografica – Licio Damiani era nato il 26 aprile 1935 a Lussinpiccolo, nel Regno d’Italia. Italiano ed esule due volte, è morto a Udine il 16 settembre 2022. Come ha ricordato Bruno Bonetti, vicepresidente dell’ANVGD di Udine: “i Damiani erano originari di Curzola (oggi in Croazia: Korčula), isola dalmata situata tra Spalato e Ragusa. Le loro famiglie italiane subirono l’esodo del 1920, dopo il Trattato di Rapallo che assegnò l’Isola di Curzola al Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni. I Damiani allora si trasferirono a Lussinpiccolo, assegnata all’Italia. Poi nei primi anni ’40 e, soprattutto, in seguito alle violenze titine, c’è il secondo esodo verso Trieste e il Friuli, terra d’adozione. La famiglia Damiani era molto vicina all’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, frequentando le cerimonie religiose, culturali e patriottiche”. In particolare, il fratello di Licio, l’avvocato Gabriele Damiani (1939-2020), nel periodo 1977-1980 è stato vicepresidente dell’ANVGD, con la presidenza dell’indimenticato ingegnere Silvio Cattalini, esule da Zara. Nel 1988 Gabriele Damiani era membro del Consiglio Direttivo della stessa ANVGD, con Cattalini presidente e Sergio Satti, esule da Pola, vicepresidente.

Testi a cura di Elio Varutti, coordinatore del Gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking a cura Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Bruno Bonetti e Maria Iole Furlan. Si ringrazia l’architetto Franco Pischiutti (ANVGD Udine) per la collaborazione riservata. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine. Adesioni: il Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine.

Copertina: Parla il sindaco di Udine Pietro Fontanini per ricordare la figura di Licio Damiani, il cui nome spicca nel famedio della città. Fotografie di Giorgio Gorlato, Leoleo Lulu, E. Varutti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine.  – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web:  https://anvgdud.it/

dal “Messaggero Veneto” del 28 febbraio 2023.
Stefano Damiani, giornalista
Rassegna stampa
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varutti
alessandra@artmediadesign.it
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