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Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato Udine | Il Liceo Percoto di Udine al Trekking della Grande guerra e degli irredentisti con l’ANVGD
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Il Liceo Percoto di Udine al Trekking della Grande guerra e degli irredentisti con l’ANVGD

Mar 10 2023

Il Liceo Percoto di Udine al Trekking della Grande guerra e degli irredentisti con l’ANVGD

Si è svolto il 4 marzo 2023 il Cammino sui luoghi della Grande Guerra e degli Irredentisti con la classe 5^ DU del Liceo delle Scienze Umane “C. Percoto” di Udine. Le 19 studentesse erano accompagnate dalle professoresse Beatrice Danielis (Italiano e Storia) e Antonella Napolitano (Latino). Ha svolto il ruolo di cicerone il professore Elio Varutti, del Comitato di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), cui la scolaresca ha rivolto molte domande per un’attività formativa avallata dalla dottoressa Gabriella Zanocco, Dirigente scolastico del Liceo Percoto.

All’inizio del percorso ha parlato Bruno Bonetti, vicepresidente dell’ANVGD di Udine, portando i saluti di Bruna Zuccolin, presidente del sodalizio. Bonetti, di famiglia paterna dalmata, ha ricordato il contributo dato dai volontari giuliani e dalmati alla causa nazionale, a partire dallo spalatino Attilio Bandiera e da molti tra i Mille, tra i quali lo zaratino Carlo Tivaroni, sodale di Antonio Andreuzzi, fino ad arrivare ai martiri della Prima guerra mondiale: lo spalatino Francesco Rismondo, il pisinoto Fabio Filzi e il capodistriano Nazario Sauro.

Varutti ha inoltre accennato alla figura delle portatrici carniche, ossia quelle donne del territorio che nel corso della prima guerra mondiale, lungo il fronte della Carnia, portarono con le loro gerle rifornimenti e munizioni fino alle prime linee italiane, dove combattevano nei reparti alpini, i loro mariti, padri e figli. Dal canto suo Bonetti ha presentato la figura di Romeo Battistig, nato a Venezia nel 1866 da genitori goriziani, ma dal 1870 a Udine, dove è sepolto e dove gli è dedicata una via presso la stazione. “Morto in battaglia a Sagrado (GO) nel 1915, patriota ed esponente dell’irredentismo – ha detto Bonetti – si impegnò ad organizzare lo sconfinamento e l’assistenza dei Volontari Giuliani, ovvero degli Italiani residenti nell’Impero Austro-Ungarico che, non intendendo combattere per gli Asburgo, si trasferivano clandestinamente in Italia per arruolarsi nel Regio Esercito. Tra questi, lo zaratino Nicolò Luxardo, insignito di due medaglie d’argento al V.M. Il 30 settembre 1944 viene affogato dai titini, con una pietra al collo, nelle acque dell’isola di Selve, insieme con la moglie”.

Udine, atrio della scuola in via Dante n. 3. Lapide dedicata a Ina Battistella, 1928. Foto di Elio Varutti.

Le tappe del Trekking sui luoghi della Grande guerra e degli irredentisti

  1. Dall’Istituto Percoto verso via Gemona: Palazzo Garzolini di Toppo-Wassermann. Uno degli ospedali militari e da campo di Udine. Udine diventa anche una città ospedale per ospitare malati e feriti della guerra in 12 edifici. Lo scoppio della guerra trova la Croce Rossa organizzata e preparata e a Udine era già stato indetto un Corso per ottenere il diploma di Infermiera volontaria nel 1914-15 al quale si erano iscritte ben 317 signore udinesi. Tra di esse c’è Ina Battistella.
  2. Via Gemona. Caserma Comando dei Regi Carabinieri (oggi Educandato Uccellis). Polveriera di S. Osvaldo esplosa del 27 agosto 1917 (fuori itinerario). Palazzo Antonini Maseri, Banca d’Italia, opera del Palladio, 1556. Qui gli Austriaci stampano la carta moneta (corone venete) per i territori occupati.
  3. Biblioteca “V. Joppi”, saccheggiata durante l’occupazione austro-tedesca, 1917-1918.
  4. Monte di Pietà, del 1496, dopo il 1917 sede del Comando delle truppe tedesche. Cappella con affreschi del Quaglio del 1694.
  5. Loggia del Lionello, sede del Comune, incontri con delegazioni estere, come quella russa 1916. Piazza Libertà, Tempietto dei Caduti. Milite ignoto. Restaurato da Raimondo D’Aronco 1921 e da altri nel 2008. All’interno è collocata una statua rappresentante la Vittoria, opera dello scultore Aurelio Mistruzzi. L’elegante cancello in ferro battuto è di Alberto Calligaris.
  6. Ex-bar Dorta Fantini, detto il Trincerone, luogo di incontro di alti ufficiali, Francesco Baracca, Gabriele D’Annunzio, Ugo Oietti, Massimo Bontempelli, Ardengo Soffici. L’edificio faceva da confine per dividersi la città per il bottino di guerra tra tedeschi e austriaci, che si portano via persino le campane delle chiese.
  7. Piazza G. Matteotti, piazza delle erbe, mercato. Nazario Sauro, nato a Capodistria, all’epoca territorio dell’Impero austro-ungarico, si arruolò durante la Prima guerra mondiale nella Regia Marina italiana raggiungendo il grado di tenente di vascello e fu catturato nel luglio 1916 durante una missione. Condannato da una corte imperiale austriaca per alto tradimento, venne giustiziato a Pola il 10 agosto dello stesso anno e per tale motivo insignito di medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Fu tra le figure più importanti dell’irredentismo italiano e massimo rappresentante di quello istriano.
  8. Reparto fotografico dell’esercito, viale Palmanova, 60-64, Casa Anderloni (fuori itinerario).
  9. Osteria “La Ghiacciaia”, ritrovo degli irredentisti nella Grande guerra. Spionaggio con piccioni da parte del tenente Arbeno d’Attimis e tenente Max di Montegnacco 1917-1918, portati con idrovolante sulla costa di Porto Nogaro. Rientro a scuola.
  10. Presso la Tipografia Doretti, via di Prampero. Qui Ungaretti fa stampare la raccolta ‘Il porto sepolto’, in 80 copie Stabilimento Tipografico Friulano di Udine, il 24 dicembre 1916. “Mattino. M’illumino d’immenso”. E’ il 26 gennaio 1917 e il poeta-soldato Giuseppe Ungaretti a Santa Maria la Longa (UD), compone il capolavoro precursore dell’ermetismo.
  1. Via Manin (studio fotografico Rovere). Piazzetta Valentinis, Albergo San Marco, nel 1914 era rifugio di fuoriusciti giuliani volontari irredenti. Il grand’ufficiale Carlo Bonelli e il comandante Ugo Zilli li aiutavano a cambiare identità. Lapide in ricordo.
  2. Liceo classico “J. Stellini”, lapidi in atrio della scuola. Il Comando Supremo Militare Italiano era l’organo di vertice delle forze armate italiane, istituito il 24 maggio 1915 a Villa Volpe a Fagagna e poi nel Liceo classico “Stellini” di Udine. Sin dal 1915, nella Prima guerra mondiale, Pietro e Nicolò Luxardo, di Zara si schierano apertamente per l’annessione della Dalmazia all’Italia. Nicolò Luxardo De Franchi si arruola nella cavalleria italiana.
  3. Chiesa di S. Antonio del 1354, sconsacrata e adibita a magazzino. Palazzo Patriarcato, del 1524, Uffici del Comando supremo, affreschi di Giovanni Battista Tiepolo del 1726.
  4. Ex-Banca Cattolica Udinese, ora Procura della Repubblica, nel 1915 bombardata, incendio spento subito.  
  5. Palazzo Belgrado, residenza del generale Cadorna per 2 anni e mezzo. Giorgio Conighi, di Fiume si arruola negli alpini e riceve a Udine un encomio solenne (“Giornale di Udine” del 14 novembre 1915). Deve cambiare cognome in Giorgio Dilenardo, per sfuggire alla forca austriaca. Il fratello Cesare Conighi si arruola nella cavalleria italiana, cambiando nome in Cesare Nelli. La gendarmeria austro-ungarica si mobilita: «nell’ira furibonda che il giovane Cesare Conighi avesse potuto osare l’inosabile – come ha scritto E.R.P. – lo condannarono a morte in contumacia». La Commissione austro-ungarica che condannò a morte Cesare Battisti, ordinò che egli (Cesare Conighi) fosse impiccato in effigie vicino al grande martire del Castello del Buon Consiglio di Trento. Pure il loro parente Riccardo Conighi è un volontario irredento negli alpini.
Lapide irredentisti a Udine, piazzetta Valentinis, dove c’era l’Albergo San Marco
  1. Ex-Scuola di Baldasseria, Centro Socio Riabilitativo Educativo, via Piutti, residenza di Cadorna dall’estate 1917 prima della rotta di Caporetto, 24.10.1917. (fuori itinerario).
  2. Giardini Ricasoli, recintati e interdetti al pubblico per permettere a Cadorna di passeggiare e raggiungere in Castello senza essere visto o disturbato. Dopo l’unificazione del Friuli con l’Italia nel 1866 a Vittorio Emanuele II fu dedicato un monumento equestre inaugurato il 26 agosto 1883, posto sul terrapieno al centro della piazza Contarena, dove rimase fino al 1947, anno in cui fu trasferito presso i Giardini Ricasoli, non distante dal busto di Giuseppe Mazzini.
  3. Atrio dell’Istituto “G. Ceconi”, succursale di via Dante 3. Lapide di Ina Battistella (Udine 1889-1927), che dal 24 maggio 1915, insieme alla zia Bice Prezioso, moglie di Roberto, già direttore del quotidiano “Il Piccolo” di Trieste, e con il giornalista Donati, compì diversi viaggi tra Udine e Trieste traportando giornali, lettere e passaporti falsi per Roberto, Sergio e Lucio Prezioso che volevano passare in Italia per combattere con l’esercito italiano e che fuggirono il 17 maggio 1915, prima di presentarsi per la chiamata alle armi nel 97° reggimento I.R. Austro-Ungarico. Poi lei fu crocerossina e medaglia d’argento al valor militare per l’attiva partecipazione alla liberazione di Udine nel 1918 dall’invasore. L’episodio eroico della Battistella, addirittura con fucile in mano, è stato illustrato da Achille Beltrame sulla copertina della «Domenica del Corriere», del dicembre 1918.

Trekking – Dati tecnici: km. 3,2; passi 6 mila ca.; 160 Kcal; percorso minuti 120 circa. Posti a sedere: Loggia del Lionello.

Udine, zona di Sant’Osvaldo il 27 agosto 1917, dopo lo scoppio della polveriera, che causò la morte di circa 27 civili e imprecisate vittime militari.

Lapide a Ina Battistella – “A Ina Battistella / gentile anima eroica / in pace e in guerra / votata all’amore dei sofferenti / qui / dove con tanta pietà / nelle cure delle ferite gloriose / sacrificò la vita / Il Comune dedicò / nel XII annuale della vittoria”.

Lapide dei fuoriusciti giuliani – Testo della lapide in piazzetta Valentinis: “Nei giorni dell’angoscia / i fuoriusciti della Venezia Giulia / stretti ai cuori fraterni / da questo asilo imploravano / la redenzione / se stessi e i figli offerendo / alla santa guerra / agosto 1914 ottobre 1917 / G. Valentinis”.

Lapide del Liceo “J Stellini”, Udine – “In questa tranquilla sede / di classici studi / dal giugno MCMXV all’ottobre MCMXVII / il comando supremo / vigilò sull’ultima guerra / massima e radiosa / dell’italico Risorgimento”.

Cenni bibliografici e sitologici sulle tappe del Trekking

– Maurizio Buora, Guida di Udine: arte e storia tra vie e piazze, Trieste, Lint, 1986.

Una città dentro la guerra. Udine 1914 – 1918, mostra dal 3 novembre 2018 al 24 marzo 2019, a cura del Museo Etnografico del Friuli, Udine.

– Giuseppe Del Bianco, Il Friuli e la guerra, Udine, Istituto delle edizioni accademiche, vol. I, 1937.

– Alessandro Dudan, La Dalmazia nell’arte italiana venti secoli di civiltà, Trieste – Rovigno, Unione Italiana – Fiume, Università Popolare di Trieste, 1999.

– E.R.P. [Elia Rossi Passavanti], “T. Colonnello Cesare Conighi”, «Notiziario della Cavalleria italiana,  Associazione Nazionale», III, n. 12, Roma, dicembre 1957, pag. 4.

– Enrico Folisi, Udine: una città nella grande guerra, fotografie e documenti dell’anno dell’invasione austro-tedesca, Udine, Gaspari, 1998.

– Paolo Gaspari (a cura di), Ina Battistella. La crocerossina con il fucile: Caterina la più decorata della guerra 1915-1918, Udine, Gaspari, 2022.

– Giancarlo Martina (coordinatore), Due passi per la capitale della guerra, Istituto “B. Stringher”, Udine, 2009-2015.

– E. Varutti, Baldasseria capitale della guerra, Udine 1917, on line dal 6 agosto 2016 su eliovarutti.blogspot.com

Suggerimenti di lettura per la scuola

– Maura Garofoli, Le violette dell’imperatore, Gorizia, Leg, 2021.

– Ilaria Tuti, Fiore di roccia, Milano, Longanesi, 2020.

Udine, piazza Vittorio Emanuele II, dal 1945, piazza Libertà, senza la statua

Itinerario a cura di Elio Varutti, coordinatore del Gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking a cura Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori del Cammino 2022: professori Giancarlo Martina, Chiara Fragiacomo, Elisabetta Gini, Silvana Foti, Maria Elena Roselli della Rovere e Daniela Conighi. Lettori del Cammino 2023: Beatrice Danielis, Antonella Napolitano (Liceo Percoto), Elena Martinolli (Ips Ceconi) e Bruno Bonetti. Si ringraziano i professori del Laboratorio di Storia dell’Istituto “B. Stringher” di Udine, con particolare riferimento a Giancarlo Martina, per la collaborazione riservata alla struttura dell’itinerario storico e alla cura delle fonti bibliografiche. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine.

Si ringraziano la direzione e gli operatori della Fototeca dei Civici musei di storia ed arte di Trieste. Adesioni al presente progetto: Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine e la Delegazione provinciale dell’ANVGD di Arezzo.

Copertina – L’illustrazione di Achille Beltrame sulla prima pagina della «Domenica del Corriere», del dicembre 1918, dedicata a Ina Battistella, infermiera volontaria di Udine. Fotografie di E. Varutti, di Bruno Bonetti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine.  – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web:  https://anvgdud.it/

Riccardo Conighi volontario irredento, Fototeca dei Civici musei di storia ed arte, Trieste, 1916.
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