Dietro le quinte del 39° raduno degli esuli Dalmati a Jesolo Lido, 1992
A poco più di trent’anni di distanza si pubblicano i commenti in preparazione al XXXIX raduno dei Dalmati, svoltosi a Jesolo Lido, provincia di Venezia, dal 18 al 20 settembre 1992. Il principale organizzatore dell’incontro fu “Giorgio Varisco, assieme a Daniela Dotta, entrambi ancor oggi operativi”, come ha precisato Franca Balliana Serrentino. C’è pure un elenco di alcuni dei partecipanti all’incontro con le località di provenienza, dalle quali si desume come erano sparpagliati gli esuli in Italia e all’estero, fino a Londra e a Melbourne. C’è una gran voglia di ritrovarsi. Non è un elenco completo di tutti i presenti, in quanto risulta dalle carte della Collezione di Franca Balliana Serrentino. Alcuni dalmati prenotarono direttamente presso gli alberghi. In quell’anno tra gli organizzatori dell’evento fu proprio l’avvocato Pietro Serrentino (1921-2010), figlio di Vincenzo, l’ultimo prefetto italiano di Zara, trucidato dai titini.
Potrebbero esserci errori di trascrizione del cognome. Tra le mancanze più evidenti nell’elenco citato c’è Ottavio Missoni, sindaco del Libero Comune di Zara in esilio. Era ammalato l’ingegnere Silvio Cattalini, presidente dell’ANVGD di Udine dal 1972 al 2017. Nonostante la lista dei radunisti sia così parziale, è molto interessante, per le note aggiuntive che contiene. L’avvocato Pietro Serrentino, marito di Franca, mise a disposizione il suo studio per la buona organizzazione del raduno, che coinvolse oltre 450 persone. Poi c’era la fanfara dei Bersaglieri del Piave, oltre a una dozzina di autorità civili e militari.
Furono mobilitati ben sette alberghi per contenere l’insieme dei dalmati. Si va dall’hotel Treviso, di piazza Drago, molto richiesto nelle prenotazioni per motivi logistici. Poi c’erano l’albergo Adlon, l’Italia, il Capri, il San Marco, il Rosa e il Madera.
Dopo la pubblicazione del programma del raduno sulla rivista «Zara», iniziarono a giungere le prenotazioni nello studio di Serrentino. Molti chiedono con cortesia l’hotel Treviso, “essendo ultraottantenni”, come ad esempio: Guerrina Fisulli, Iolanda Stella, Giovanni Butcovich, Mario de’ Vidovich, Albina Perini, Maria Radossevich e Carlotta Piperata Rebecchi. C’è chi si accontenta di stare col “gruppo Dolci”, come la signora Felsina Zanghi. Invece la signora Norma Predolin, “per poder far tante ciacole” vorrebbe una stanza a due letti assieme all’amica Anita Vukassina.
Ginetto Gazich, esule a Brescia, ha scritto spiritosamente: “il buon Dio sa quello che fa. Ci accorcia la vista perché non vediamo ‘certe cose’. Ci tampona le orecchie perché non sentiamo il classico moderno frasario dell’attuale cul-tura [scritto così, NdR] e ci fa cascare i denti per evitar che morsighemo qualche putela, ti xe d’accordo?”
La fanfara di San Donà di Piave, con referente Alessandro Bincaletto, ha molto allietato le giornate dei radunisti. In particolare il 19 settembre 1992 alle ore 20 in piazza Drago ha proposto “Il ballo delle ciacole”. Nelle lettere di corrispondenza conservate da Serrentino è citato pure “El sì”, l’inno dei dalmati. Il pranzo di domenica 20 settembre venne bagnato dal vino Prosecco. I convegnisti ebbero a loro disposizione pure il pullman, per gli spostamenti da piazza Marconi al Teatro Vivaldi, oppure dalla chiesa di Santa Maria Ausiliatrice alla sede del concerto bandistico.
“La messa è stata celebrata da Don Stefani che all’omelia ha ricordato il nostro esodo, le nostre vicissitudini e i nostri morti. – ha scritto Vesna Vidulli Bugianesi – Ho ripensato, ancora rabbrividendo, a mia madre barbaramente uccisa net 1945”. Erano presenti oltre 600 persone.
Elenco dei prenotanti al 39° raduno dalmata (Collez. Serrentino Balliana)
Cognome, nome e località di provenienza. Alacevich Ausonio, Torino, carta intestata Libero Comune di Zara in Esilio; Alborghetti Dario, Roma; Alborghetti Mario, Venezia; Alman Maria, Torino; Altieri Stulich Stefania, tramite Rismondo; Angelucci Gentilezza Lidia, Grottammare (AP), tramite Fisulli;
Babich Giuseppe e moglie, Bolzano; Battara Guido e moglie Bottini Caterina, Varese; Bosco Guglielmo e Maria Iviani, Milano; Bravi Larry e Peirone Margherita, Avigliana (TO); Briata Vodopia Walter, Torino, citati Dolci Renato, Lupano Elio e Berti Livio;
Buczkowsky Loris, giornalista, Torino; Bujas Casolin Evelina, con Bujas Marcella e Basilisco Margherita, Trieste; Bussi Albamaria, Crema (CR); Butcovich Giovanni e consorte Bonich Maria, Rovegno (GE); Buttara Bruno, segretario del Circolo Dalmatico “Jadera” di Trieste;
Cattalini Daniela, di Silvio, Udine, tramite Renzo de’ Vidovich; Cecconi Anna, detta Ida, e Serena, Thiene (VI); Colussi Giorgio, due partecipanti, Milano, citata la cugina Myriam Paparella; Colussi arch. Sergio, Treviso; Costa Angelucci Ada, San Benedetto del Tronto (AP), tramite Fisulli; Covacev Aldo, tre partecipanti, Mestre (VE);
Della Torre Mario, Forlì, con 2 persone; de Schönfeld Nilda, Sondrio; de’ Vidovich Laura in Barzelatto e prof. Remigio Barzelatto; de’ Vidovich Mario, Cremona; de’ Vidovich on. Renzo, Trieste e Silvia Bussani; Dolci Renato e consorte, Padova; Donati Elena Ziliotto, Bassano del Grappa (VI); Donati Ulisse, Venezia; Duiella Arnea e marito Menapace Silvio, Trento, tramite Duiella Pietro; Duiella Matteo e consorte Matulich Nella, Chiari (BS); Duiella Pietro e moglie Brioli Francesca, Trento, carta intestata Associazione Nazionale Comuni Italiani; Duro Aldo, con familiare, direttore dell’Istituto per l’Enciclopedia Italiana Treccani, Roma, carta intestata;
Festini Maria Zanfrisco, Roma, tramite Trigari; Fisulli Guerrina, Ancona;
Gazzari Piero e signora, Venezia; Gazich Ginetto, Brescia; Giordani Renato, La Spezia; Ghelardi Nicolini Natalia, Siena; Gradi Ameglio, Siena, carta intestata Associazione Nazionale Reduci e Rimpatriati d’Africa;
Jellenich Guerrino e consorte Tombesi Pina, Genova;
Leoni Stefani Anita, Novara, citato il gruppo Dolci; Lorenzutti Mariano e Vittorello Guerrina, Roma; Lucchi Camillo, Trieste;
Maburzio Emilia e Emanuela, Roma, tramite Renzo de’ Vidovich; Maburzio Ida, Roma; Maburzio Ines, Torino; Maburzio Pina, Torino; Marchich Claudio, Squinzano (LE); Mari Emilio, Trieste; Mari Ermanno e Simonetta, Trieste; Marini Mario, Verona; Marussich Neda in Rosini e ing. Angelo Rosini, Vicenza; Matulich Ines e Macchi Luciano, Monza (MI), tramite Walter Matulich; Matulich Walter e Vukic Norma, Chiari (BS); Mazzini Ines, Venezia; Medin Minerva, tramite Rismondo; Mitis Nelida vedova Altamura, Foggia; Mussap Giovanni, Bologna; Mussap Guido, Bologna; Mussap Marisa e consorte Patini Antonio, Genova;
Nikpalj Giuseppe e figlio, Alessandria;
Oberti di Valnera Guido, due partecipanti, Milano;
Pavazza Anna, Treviso; suor Perletti Leonia, cugina di Buczkowsky; Perini Albina vedova Radossevich, Portogruaro (VE) e figlio Renzo Radossevich, Padova, citata la cognata Maria Radossevich vedova Mazzelle, Torino; Perna Aniello, con moglie e figlio, Ercolano (NA); Perovich Nives, Alessandria; Piperata Rebecchi Carlotta, Trieste; Polessi Alfredo, con familiare, Verona; Predolin Norma, Sestri Levante (GE);
Radman Cammarinesi Marsilia, Castignano (AP), due partecipanti, citata Radman Armida Pazzaglia; Relja Nicolò e moglie Apollonio Edda, Trieste; Riedling Bruno e Luigia, San Benedetto del Tronto (AP), tramite Fisulli; Rismondo Nerino, Ancona, con moglie Maria, carta intestata “Zara” dell’Associazione Nostalgica Amici Zaratini; Rossi Jemielita Ermy, Londra (e Bergamo); Rozbowsky Guerrino e Prancic Liliana, Trieste, soci circolo “Jadera”;
Sirocchini Corsano, generale, due partecipanti, Bologna; Sokota Ljubomiro, Follonica (GR), tre partecipanti; Spanich Nevenca vedova Stanojlović, Pola (Croazia), tramite Sirocchini Corsano, Bologna; Stancich Giovanni e Michelini Ada, Sanremo (IM); Stella Iolanda, Pesaro;
Talpo Comei Silvana, tramite Rismondo; Trigari Giuseppe, Roma;
Vagnini Eugenio e Tombari Gisella, Pesaro, carta intestata ANVGD; Varisco Leo, Melbourne (Australia), tramite Sirocchini Corsano, Bologna; Venturini Giovanna, detta Gina, con amica Maggiorato, Mestre (VE); Vitaliani Ferruccio, Mestre (VE);
Vladani Cocetti Claudia e marito Baldazzi Pietro, Bologna, a far parte del gruppo Dolci; Vukasina Anita, tramite Rismondo; Vuxani Giuseppe, presidente del Circolo Dalmatico “Jadera” di Trieste, con altri 50 soci.
Zanghi Felsina, Udine; Zanella Anita, Lodi (MI); Zanella Elisabetta, Lodi (MI).
Andò tutto bene – Oltre ai prenotanti, che versarono il relativo acconto, vi sono tre disdette, a causa di malattie, o difficoltà: Ghelardi Nicolini Natalia, Siena; Gradi Ameglio e moglie, Siena; Sokota Ljubomiro e due familiari, Follonica (GR). Tra i vari elogi giunti all’avvocato Serrentino e alla sua signora, ci sono quelli di Bujas Casolin Evelina, Basilisco Margherita, Mari Ermanno e Simonetta, che scrissero: “Abbiamo passato tre meravigliose giornate” (Lettera da Trieste, 22 settembre 1992).
“Caro Piero, ti allego la foto da me scattata alla signora Franca – scrisse Aldo Covacev – mentre riceve dal sindaco Missoni il doveroso riconoscimento per tanta fatica profusa per la migliore riuscita del XXXIX Raduno dei Dalmati in quel di Jesolo” (Lettera da Mestre, 30 settembre 1992). Pure Guerrino Jellenich, in conclusione, ringrazia complimentandosi così: “hai scelto bene gli alberghi, hai curato con attenzione i rapporti con le autorità cittadine e hai contornato tutto con cose piacevoli, come la bella fanfara di San Donà di Piave” (Lettera da Genova, 2 ottobre 1992).
La poesia di uno zaratino
La poesia è scritta a mano a caratteri stampatello su un foglio intestato così: “from the notebook of Marco Pecota” (dal taccuino di Marco Pecota). Pietro Serrentino conservò detto foglio assieme alle lettere di prenotazione del raduno dalmata del 1992. La si propone qui di seguito con la stessa grafia e le forme dialettali. L’opera è di Beniamino Pecota, detto Benny, come ha precisato Franca Balliana Serrentino. Pecota è esule a Toronto, Ontario, Canada.
Ultima notte a Zara
Te laso e parto via
Ultima me xe la notte
Perdono te domando o Zara mia.
Per le tue rive ancor una vojo passar
E dal profondo del cor, grazie grazie ancor.
O cara mia zittà
De gioventù felizi ricordi
La ghitarra e le serenate
Non posso dimenticar.
Passeggiar per le tue calli
In Fossa sentarse sulla barca e ciacolar.
Unica nel mio cor, ti rimane ti
Ancor una volta grazie, o Zara Mia
Te laso e vado via.
Benny Pecota
Cenni bibliografici
– Archivio di Stato di Ancona, copia digitalizzata della rivista «Zara» 1952-1997, fondata da Nerino Rismondo ed Antonio Tamino. consultabile in sede. Dono in occasione del Giorno del Ricordo dal Comitato Provinciale di Ancona dell’ANVGD.
– Collezione Franca Balliana Serrentino, corrispondenze varie indirizzate all’avvocato Pietro Serrentino, organizzatore del 39° raduno dalmata, dattiloscr., ms., 1992, oltre a vari messaggi in Messenger del 3, 4 e 5 gennaio 2024.
– Vesna Vidulli Bugianesi, “Zara beneagurante”, «L’Arena di Pola», 24 ottobre 1992, p. 4.
Ringraziamenti – Oltre agli operatori e alla direzione degli Archivi e dei siti web menzionati, si ringrazia, per la collaborazione alla ricerca, la signora Franca Balliana Serrentino, che vive a Jesolo (VE), per aver cortesemente concesso, il 3 gennaio 2024, la diffusione e pubblicazione. Si ringraziano per la collaborazione riservata Claudio Ausilio, esule di Fiume a Montevarchi (AR) dell’ANVGD di Arezzo, Bruno Bonetti e Annalisa Vucusa (ANVGD di Udine). Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine
Progetto del professor Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Prima lettrice: Franca Balliana Serrentino, assessore alle Attività promozionali del Libero Comune di Zara in Esilio. Altri lettori: Bruno Bonetti, Claudio Ausilio, i professori Annalisa Vucusa, Enrico Modotti e Paola Quargnolo. Aderiscono il Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine e l’ANVGD di Arezzo.
Ricerche e Networking di Sebastiano Pio Zucchiatti e Elio Varutti. Copertina: Il dottor Giorgio Varisco, organizzatore del raduno, parla dal palco. Collez. Franca Balliana Serrentino. Altre fotografie da collezioni della fonte e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/