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Varutti presenta a Udine La patria perduta, libro sui profughi giuliano dalmati a Laterina

Mag 20 2023

Varutti presenta a Udine La patria perduta, libro sui profughi giuliano dalmati a Laterina

Oltre 50 persone hanno partecipato alla presentazione del libro di Elio Varutti “La Patria Perduta” mercoledì 17 maggio 2023, alle ore 18 a Udine presso “Italian Secret” Casa degli Artisti, in piazza Matteotti 18. Il sottotitolo del volume è: “Vita quotidiana e testimonianze sul Centro raccolta profughi Giuliano Dalmati di Laterina 1946-1963” (Aska edizioni, Firenze 2021).

L’evento si è tenuto nell’ambito della serie “Incontro con la storia”, coordinata da Pia Molina, dell’associazione Gordineto aps, in collaborazione con Michael Pasut, che ha aperto l’incontro. Il primo intervento è stato del professore Vittorio Sutto, che ha effettato un’introduzione storica sulla seconda guerra mondiale, sui fatti del confine orientale e sull’esodo giuliano dalmata, che ha coinvolto 350 mila italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia. Ha poi preso la parola lo scrittore e storico Mauro Tonino, oltre che socio dell’ANVGD. “Le terre annesse dalla Jugoslavia nel 1947 – ha detto Tonino – nei secoli scorsi erano dell’Antica Roma, del Patriarcato di Aquileia, di Venezia, degli Asburgo, quando italiani ed altri popoli vivevano senza screzi. Poi, l’Imperatore d’Austria, dopo le gesta di Garibaldi, iniziò l’opera di snazionalizzazione italiana a favore degli slavi, così iniziarono gli attriti e i nazionalismi, sfociati nelle violenze del Novecento, inclusa la pulizia etnica”. Poi ha illustrato il libro di Varutti, ricco di testimonianze sugli esuli in Toscana.

Udine, Casa degli Artisti – presentazione de La patria perduta, di Elio Varutti; pubblico in sala e sulla vetrina

In seguito il professore Ugo Falcone, della Società Italiana di Storia Militare, oltre che rappresentante locale del “Comitato 10 Febbraio”, ha sottolineato la ricchezza delle fonti archivistiche del libro dell’Autore “scritto in collaborazione con Claudio Ausilio, delegato provinciale dell’ANVGD di Arezzo”. Sono stati citati gli oltre 10 mila esuli passati per il Campo profughi di Laterina che, nel 1941, era un Campo di concentramento per soldati britannici, poi reclusorio nazista di prigionieri alleati e, infine, carcere per militari tedeschi e repubblicani.

Varutti, dopo aver letto alcune significative pagine del testo sulla fuga da Valle d’Istria, Pola, Zara e da Fiume, ha ricordato che gli esuli furono nel Campo di Laterina dal 1946 al 1963, con precedenti passaggi dal Silos di Trieste e dal Centro smistamento profughi di Udine, che accolse oltre 100 mila fuggitivi. Poi ha portato i saluti di Claudio Ausilio, di tutta l’ANVGD di Arezzo, nonché quelli di Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, impegnata all’estero.

In chiusura dell’evento culturale lo scultore Sergio Pacori, nato nel 1933 a Gargaro, ex provincia di Gorizia, oggi Slovenia, ha letto un suo memoriale su “L’esodo da Fiume, Pola e Dalmazia”, di cui si propone di seguito un ampio stralcio. “Ci fu un esodo di massa – ha detto Pacori – vennero alloggiati in diversi campi profughi, i più fortunati trovarono alloggio presso amici e parenti”. Poi l’artista ha inteso riferire l’esodo da Fiume della moglie Amelia Valle, del 1935, giunta a Gorizia con la famiglia. “Nel 1945 era partita – ha aggiunto – con i genitori e i suoi due fratelli, lasciando la città all’alba, mentre le truppe di Tito stavano invadendo Fiume. Ricorda che presero poche cose stipate in una valigia e in una borsa”. Raggiunta a piedi Castua, dove le autorità italiane mettevano a disposizione un camion scoperto per Trieste “durante la strada videro delle ragazze che erano state impiccate agli alberi dai titini. Erano ragazze della TODT, considerate collaborazioniste, ma in realtà ai lavori forzati presso i tedeschi”. L’Organizzazione TODT (OT, in tedesco Organisation Todt) fu un ente di costruzioni che operò dapprima nella Germania nazista, e poi in tutti i paesi occupati dai tedeschi. Continua il memoriale Pacori: alla sera furono a Trieste e “furono alloggiati presso in alcune scuole”, con dei teli appesi alle corde tra un letto a castello e l’altro per un po’ di intimità. Col 1° maggio 1945 i titini occupano Trieste. Nella scuola Kandler, adattata a campo profughi succede il peggio. “Un giorno iniziarono le perquisizioni dei partigiani. Venivano con delle liste di nomi e prelevavano gli uomini – ha precisato Pacori – mia moglie ricorda la disperazione di una donna con un bambino in braccio che chiedeva dove avrebbero portato il marito: dissero che era solo per un controllo, ma il marito non tornò più e così tanti altri. Quando arrivavano i partigiani e qualcuno dava l’allarme molti giovani cercavano di nascondersi, ricorda che alcuni si appendevano, solo con la forza delle braccia, sull’esterno del davanzale delle finestre che davano sul cortile interno e restavano così finché i partigiani se ne andavano. Ricorda che ai bambini raccontavano di non guardare verso le finestre, per non mettere in sospetto i partigiani” (Pacori S 2023 : 2).

Tra gli interventi del pubblico si può accennare all’elogio per l’iniziativa culturale della professoressa Renata Capria D’Aronco, presidente del Club UNESCO di Udine, presente in sala assieme alla socia professoressa Renata Marcuzzi. È intervenuta pure la professoressa Elisabetta Marioni, socia dell’ANVGD, per ricordare le molte iniziative per il Giorno del Ricordo attuate con Varutti nelle scuole superiori cittadine, come all’Istituto “B. Stringher”, assieme al compianto ingegnere Silvio Cattalini, esule di Zara e presidente dell’ANVGD di Udine fino al 2017.

Molto particolare è stato il contributo di Carlo Porcella, presidente del Comitato di Udine dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Porcella ha lanciato l’ipotesi che dietro l’attentato titino di Vergarolla, del 18 agosto 1946, “per la capacità tecnica” ci sia stata l’organizzazione dei servizi segreti sovietici, oltre che di quelli jugoslavi, già documentati nel 2008, con l’apertura del National Archives di Kew Gardens a Londra.

Tra il pubblico si sono notati vari soci dell’ANVGD di Udine come Livio Sessa, con avi dalmati e parenti di Dignano e Pola, Giuseppe Capoluongo, con parenti di Rovigno, Paolo Pertusati, di origine istriana e Alessandra Candriella, ambasciatrice d’arte (secondo il parere di Vittorio Sgarbi).

Il libro presentato – E. Varutti, La patria perduta. Vita quotidiana e testimonianze sul Centro raccolta profughi Giuliano Dalmati di Laterina 1946-1963, Aska edizioni, Firenze, 2021. In formato e-book dal 2022. Seconda edizione cartacea dal 2023.

Fonte originale – Sergio Pacori, L’esodo da Fiume, Pola e Dalmazia, testo in WORD, Gorizia, 17.5.2023, pp. 4.

Rassegna stampa

La patria perduta, presentazione del libro di Elio Varutti all’Italian Secret, on line dal 18 maggio 2023 su   casadegliartisti.italiansecret.eu/

Udine, piazza Matteotti 18, Casa degli Artisti – presentazione de La patria perduta, di Elio Varutti

Progetto di Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Testi di Sergio Pacori. Lettore: Sergio Satti. Aderiscono il Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine e l’ANVGD di Arezzo. Fotografie di Amelia Valle, Elio Varutti e La Casa degli Artisti. Networking di Girolamo Jacobson e E. Varutti. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine.

L’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, ha la sua sede in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine.  – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30.  Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web:  https://anvgdud.it/

Sergio Pacori, Profughi, scutura con residuati bellici
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