Presentato a Udine il libro di Umberto Zuballi ‘Tra due fiamme’ con l’ANVGD
Probabilmente si apre una nuova fase della letteratura dell’esodo giuliano dalmata col libro di Zuballi. Negli anni ’50 e ’60 del Novecento si lessero ampie recriminazioni verso i nuovi padroni jugoslavi insediatisi sulle coste dell’Istria, Fiume e Dalmazia, scacciando gli italiani di lì. Furoreggiarono slogan tipo: “Ritorneremo nelle terre perse”. Poi ci fu il tempo in cui agli scrittori dell’esodo si aggiunsero altri autori pubblicando “senza odio, né rancori”. È giunta la fase in cui si legge ciò che scrivono gli altri. Come ha detto l’autore: “Ho voluto sentire l’altra campana”, per cimentarsi nell’equidistanza rispetto ai fatti storici nel segno della pacificazione e del rispetto reciproco.
L’occasione per tali riflessioni è stata fornita dal Comitato provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) lo scorso lunedì 10 giugno 2024 alle ore 17:30. C’era la presentazione del libro di Umberto Zuballi, intitolato Tra due fiamme, edito da Ladolfi di Borgomanero (NO) nel 2023, presso l’Università della Terza Età “P. Naliato” (UTE), in via Piemonte 82/9 a Udine. L’evento, col patrocinio del Club UNESCO di Udine e il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, era a corollario delle iniziative della Notte dei Lettori, organizzata dal Comune di Udine. Ha aperto l’affollato incontro la professoressa Maria Letizia Burtulo, presidente della UTE di Udine, ringraziando i relatori della intensa serata culturale. Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, ha portato il saluto ufficiale del sodalizio, ricordando i sentimenti di pace e di collaborazione tra i popoli.
Il consigliere comunale Lorenzo Patti ha portato il saluti del sindaco di Udine, impegnato altrove. Poi ha avuto la parola il professore Elio Varutti, del Comitato Esecutivo dell’ANVGD di Udine, che ha presentato una serie di diapositive per una presentazione storica del confine orientale tra le due guerre mondiali. L’avvocato Giorgio Damiani è intervenuto spiegando i protagonisti del romanzo di Zuballi. “Si tratta di Luisa, col nonno Berto, istriano, impegnato a combattere i partigiani jugoslavi e Zoran, il cui nonno Anton era proprio uno di quei partigiani titini che si battevano contro le truppe italiane e tedesche; proprio tra i due giovani impegnati in una ricerca genealogica succederà qualcosa”. È opportuno ricordare che il babbo di Damiani era Gabriele, che nel periodo 1977-1980 fu vice presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD, con la presidenza dell’ingegnere Silvio Cattalini, esule da Zara. Nel 1988 Damiani fu membro del Consiglio Direttivo della stessa ANVGD, con Cattalini presidente e Sergio Satti, esule da Pola, vicepresidente. I Damiani erano originari di Curzola (in croato: Korčula), isola dalmata situata tra Spalato e Ragusa. Le loro famiglie italiane subirono l’esodo del 1920, dopo il Trattato di Rapallo che assegnò l’Isola di Curzola al Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni. I Damiani si trasferirono a Lussinpiccolo, assegnata all’Italia. Poi nel 1944-’45, in seguito alle violenze titine, ci fu il secondo esodo verso Trieste e il Friuli.
L’avvocato Elena Feresin, di Gorizia, ha esaltato le pagine d’amore del libro di Zuballi. “È l’amore tra i giovani protagonisti del romanzo – ha detto – che ci fa comprendere come sia possibile superare le tensioni, i conflitti e si cerca di governare la guerra, che produce traumi incredibili, oltre che distruzione e morte”. La relatrice ha pure accennato alle storie “degli esuli della fascia confinaria goriziana”. È intervenuto, infine, l’autore. “Questo mio libro bipartisan – ha detto Zuballi – sta per essere tradotto in lingua slovena dal professore Klemen Pust, per l’evento di GO 2025, una Capitale europea della cultura transfrontaliera per due città: Gorizia e Nova Gorica”. Zuballi ha voluto anche raccontare la partenza nel 1945 da Capodistria di suo padre, docente al liceo classico “Carlo Combi”, dopo che un commissario politico jugoslavo aveva spiegato cosa stava succedendo in quella parte di terra italiana. “Così io nacqui a Varese, ma mio padre mi raccontò poco di quei fatti, poi studiai, mi laureai e lavorai in magistratura”.
La serata si è conclusa con la consegna di alcuni doni dell’ANVGD ai relatori. Tra il pubblico si sono notati Enrico Mascelloni, vice presidente dell’Associazione artiglieri di Udine, il generale Giuseppe Lia, l’avvocato Enrico Leoncini, vice presidente dell’Unione giuristi cattolici di Udine, oltre alla professoressa Renata Capria D’Aronco, presidente del Club UNESCO di Udine. Tra i soci dell’ANVGD locale c’erano in sala Livio Sessa, di Trieste, con avi dalmati e parenti istriani, Rosalba Meneghini, con avi di Rovigno, Giorgio Gorlato, esule di Dignano d’Istria, la professoressa Annalisa Vucusa, di origine zaratina, Giuseppe Capoluongo, e Giacomo Patti.
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IL LIBRO – Ci sono un ragazzo e una ragazza. Lei è istriana, abitante al Villaggio del pescatore (TS). Lui è un funzionario sloveno della Comunità europea. Senza conoscersi, indagano sulle vicende dei rispettivi nonni, deceduti da anni, i quali, durante la seconda guerra mondiale, uno soldato italiano e l’altro partigiano jugoslavo, si erano scambiati colpi di fucile sul Carso goriziano. La vicenda si sviluppa tra indagini storiche, inattesi incontri e un grande batticuore.
L’AUTORE – Umberto Zuballi è nato nel 1947 da una famiglia di Capodistria esule a Varese dopo l’occupazione jugoslava dell’Istria. Compì gli studi a Trieste. Nel 1976, durante il terremoto del Friuli, ricoprì un importante incarico in Regione, occupandosi dell’aspetto legislativo della ricostruzione. Vinto il concorso al TAR, diventò giudice amministrativo a Trieste e a Venezia, poi Presidente a Pescara e a Trieste. Ideatore dei convegni annuali tra giuristi italiani, sloveni e croati sul “Diritto amministrativo che cambia”, è stato insignito dell’Ordine della “Treccia croata”. Ha pubblicato, oltre che vari testi di diritto, quattro romanzi: La Signora smarrita edito da Giuffrè, Trieste oltre edito dalla Italo Svevo, La congiura del rompighiaccio e Giustizia per Sofia editi dalla Musa Talia.
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Progetto di Bruna Zuccolin. Ricerche e testo di: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Bruna Zuccolin, Annalisa Vucusa (ANVGD di Udine), Claudio Ausilio (ANVGD di Arezzo) oltre ai professori Elisabetta Marioni (ANVGD Udine) e Enrico Modotti. Fotografie di Elio Varutti e Elisabetta Paladina. Copertina: Zuccolin, Feresin e Zuballi alla UTE di Udine il 10.6.2024. Adesioni al progetto: ANVGD di Arezzo e Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine. Grazie a Lorenzo Salimbeni, Responsabile comunicazione ANVGD. Ricerche presso l’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine. Sito web: https://anvgdud.it/
Umberto Zuballi
Sono ancora commosso per la sentita accoglienza riservatami a Udine dagli organizzatori che hanno voluto presentare il mio libro. Mi sono subito sentito a casa.
Grazie anche perché il mio volume vuole parlare di pace in un momento in cui sembra che la guerra imperversi quasi ovunque. Grazie di cuore. Umberto Zuballi