Giorno del Ricordo 2022. Presentata in sala Ajace a Udine ‘La stanza di Piera’, libro sulle foibe
Stefania Conte è autrice di un romanzo storico esistenzialista ambientato nell’Istria del ‘900, con particolare riferimento al 1943 e alla seconda guerra mondiale. Il volume, edito da Morganti editori nel 2020, descrive le vite di coloro che hanno risposto alla dominazione fascista, tedesca e jugoslava con la paura, lo spaesamento, il dolore, la speranza, la tolleranza, l’accettazione ideologica e l’odio etnico. Dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, Mirna Battistella e Libero Martini incrociano le loro vite, nel dramma del genocidio delle foibe. Piera Leoni è un’istriana che vive a Fianona, paese affacciato sul golfo del Quarnero. Mantenendo una vita scandita dalle abitudini, sembra impermeabile ai fatti della Storia. Il suo impegno principale, cucire rose di stoffa, si svolge all’interno della sua stanza (appunto La stanza di Piera), ma la sua vita verrà sconvolta dai partigiani titini.
L’evento, organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine in occasione del Giorno del Ricordo, ha visto la partecipazione di vari relatori. Ha aperto la serata dott.ssa Cristina Marsili, responsabile dell’Unità Organizzativa delle Biblioteche comunali di Udine, per dare la parola a Tiziana Gibelli, assessore alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
“Chi mente e mistifica i fatti storici legati al dramma delle foibe, disonorando i tantissimi morti innocenti – ha detto la Gibelli – merita solo di essere a sua volta dimenticato e quindi punito con l’indifferenza”.
“Il primo ringraziamento – ha aggiunto Gibelli – lo rivolgo all’autrice perché scrivere una storia come quella narrata nel romanzo significa vivere comunque il grande dolore patito da quanti hanno perso la vita infoibati nelle cavità carsiche e da coloro che sono stati cacciati dalle proprie case. Il secondo ringraziamento va a Morganti, editore coraggioso, il quale senza indugi ha deciso di pubblicare il libro di Stefania Conte”.
“Iniziative come quelle di stasera, nell’ambito del Giorno del Ricordo – ha proseguito Gibelli – sono l’occasione per non dimenticare quanto accadde al termine della Seconda Guerra Mondiale e dare importanza a chi, con grande fatica, vuole restituire dignità alle tante persone assassinate e a tutti coloro che sono stati cacciati dalle proprie case per la sola colpa di voler essere italiani. Tutte queste vittime hanno dovuto vivere anche un secondo strazio, ossia la mistificazione di quei fatti accaduti perché il loro dramma è sparito dalle pagine dei libri di storia. Finalmente, anche se da non molto, si è riusciti a fare luce su quei fatti ridando il valore a quella tragedia, nonostante vi siano dei rigurgiti da parte dei nipoti indegni di quella intellighenzia di sinistra che aveva invece una sua dimensione culturale. Queste persone non meritano altro che essere dimenticati nell’indifferenza. Solo partendo dai fatti reali – ha concluso l’assessore regionale – si possono scalfire i muri di diffidenza costruiti nei decenni e qualcuno ancora prova a rialzare”.
È intervenuto poi Bruno Bonetti, vice presidente dell’ANVGD di Udine. “Porto i saluti di Bruna Zuccolin, presidente della nostra associazione – ha detto Bonetti – che è assente per un infortunio. Voglio ringraziare il Comune di Udine e l’assessore regionale per questo incontro culturale e saluto i presenti, tra i quali noto la presenza di vari esuli e loro discendenti”.
Elio Varutti, dell’ANVGD di Udine, ha presentato l’opera letteraria “di genere epico, come era per i libri di Carlo Sgorlon, con i dovuti distinguo” rivolgendo varie domande all’autrice, che ha risposto con molta passione, attirando l’attenzione del numeroso pubblico. La fine lettrice Lorena Giordani ha letto alcuni significativi brani del romanzo. Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine, ha tratto le conclusioni, portando il saluto del sindaco Fontanini e annunciando il ricco programma allestito per il Giorno del Ricordo in collaborazione con Bruna Zuccolin, presidente ANVGD di Udine, che ha operato “da remoto”.
In sala erano presenti varie autorità, come il consigliere comunale Luca Vidoni e Paolo Cera, dell’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia (UNUCI). Tra il pubblico, assieme a molti soci dell’ANVGD, esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia, si è notata Sara Harzarich, nipote di Arnaldo Harzarich, maresciallo dei pompieri di Pola, che per primo iniziò l’esumazione delle salme dalle foibe degli italiani uccisi dai titini.
Note – Progetto e attività di ricerca: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti. Lettori: Sebastiano Pio Zucchiatti. Adesioni al progetto: Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine. Copertina: Elio Varutti e Stefania Conte in una foto di Bruno Bonetti. Fotografie da collezioni private e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/