Bruno Bonetti ha presentato il suo libro su Manlio Tamburlini al Caffè letterario udinese
Mercoledì 27 febbraio 2019 alle ore 20.30 c’è stata la presentazione del libro intitolato Manlio Tamburlini e l’Albergo Nazionale di Udine di Bruno Bonetti. L’affollato evento si è tenuto presso il bar Gusta’lo di via Manin 12 a Udine.
Ha aperto l’incontro Maria Sabina Marzotta, presidente del Caffè Letterario Udinese. Poi ha parlato l’autore mostrando una serie articolata di diapositive in sequenza. La presentazione è stata arricchita dalla visione di rare immagini storiche della Udine anni ’20 e ’30 a cura del fotografo udinese Paolo Brisighelli.
Come si legge dalla quarta di copertina dell’originale ricerca di Bonetti, il volume ripercorre la storia dell’Albergo Nazionale di Udine – dove oggi sorge lo sgraziato palazzo dell’UPIM – e della famiglia Tamburlini che lo gestì. Ci sono vari personaggi Tamburlini esistiti in carne ed ossa, come Daniele, amico di Antonio Andreuzzi, che lo coinvolge nei moti risorgimentali; Antonio, il viveur avventuriero in Africa. C’è infine Manlio, lo squadrista impulsivo e maldestro che si caccia in guai più grandi di lui. Soprattutto dopo il suo arruolamento a Tarcento nel Reggimento “Tagliamento”, tra i primi reparti di Salò. La vicenda di Manlio Tamburlini non è solo cronaca di periferia, ambientata tra Udine e Tarcento, ma ricalca anche il corso degli aventi in Italia; non è solo biografia ma anche storia: rappresentazione del fascismo, in particolare di quello repubblichino. Storia intricata ed intrecciata con le vicende della nazione dove si confondono amore e odio, coraggio e viltà, lealtà e tradimento, generosità e interesse. Dove sfumano l’una nell’altra le due facce di Salò, la squadrista e l’istituzionale e le diverse linee della Resistenza più o meno intransigenti.
Tra rocambolesche vicende, il racconto si svolge come un noir dai contorni torbidi con il mistero del ritrovamento, a seguito dell’attentato a Tamburlini, delle carte che compromettono i funzionari della Questura di Udine e ne determinano la deportazione in Germania. Sono poi riportati i retroscena dell’omicidio Morgante, che darà luogo a uno dei processi più discussi del dopoguerra assieme a quello di Porzûs. Entrambi mettono alla sbarra gli eccessi partigiani; in questo caso, però, a giudizio vanno due osovani.
Sullo sfondo delle vicende politiche e militari, emerge la storia d’amore di Manlio Tamburlini e Ada Bonetti, dalle “nozze fasciste” alla loro fine tragica. Se non fossero una coppia di provincia, avrebbero potuto chiamarsi Osvaldo Valenti e Luisa Ferida. Editore del volume è L’Orto della Cultura di Pasian di Prato (UD).
L’evento culturale era patrocinato dal Comune di Udine, dal Club UNESCO di Udine e dall’Ente Friuli nel Mondo, con lo sponsor di varie attività commerciali. Tra il pubblico in sala si sono notati vari esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia. Bruno Bonetti, con avi di Spalato, Lesina e Zara è, tra le altre, il segretario del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD). Di tale sodalizio era presente il vice presidente, il professor Elio Varutti.
—
Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti. Fotografie di Elio Varutti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.
AIUTACI A CONTINUARE QUESTO IMPEGNO. ISCRIVITI AL COMITATO PROVINCIALE DI UDINE DELL’ANVGD !