
A Parenzo e Pirano sulle orme di Beato Odorico, con l’ANVGD friulana, 2017
Ecco un viaggio di devozione, di cultura e di incontro con le Comunità di italiani di Croazia e di Slovenia in dimensione europea. Promossa dalla Commissione Beato Odorico per la canonizzazione e il culto (di Udine e Pordenone) assieme ai Comitati Provinciali di Gorizia, Pordenone e Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD) e all’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste, l’escursione si è svolta sabato 30 settembre 2017.
Chi era questo frate Odorico? Perché fare oggi un pellegrinaggio in Istria (Slovenia e Croazia) dal Friuli Venezia Giulia (Italia)? Beato Odorico da Pordenone salpò da Venezia nel 1318, poco dopo Marco Polo, in direzione dell’Estremo Oriente. Da Pechino il frate rientrò per obbedienza, poco prima di morire. Spirò a Udine il 14 gennaio 1331 con fama grande di santità e di miracoli. Ben sei di tali fatti, avvenuti nei giorni del santo trapasso, sono documentati a favore di istriani dell’allora Patriarcato di Aquileia. La verità sulle guarigioni, avvenute in seguito alle preghiere per il frate missionario, sono documentate da una commissione di medici e di giuristi inviata appunto dal Patriarca di Aquileia Pagano Della Torre nei mesi di maggio e giugno 1331 nelle città di Isola d’Istria, Pirano e Parenzo.

Il viaggio del 30 settembre 2017 è stato un successo, visto l’alto numero di partecipanti, suddivisi in tre pullman partiti da Pordenone, Udine e, l’ultimo, da Gorizia e Trieste. Non è stato facile coordinare la gita – o pellegrinaggio – di 163 persone, tra le quali tre frati conventuali di Padova e due suore brasiliane.
Tra i gitanti-pellegrini molti erano familiari, amici e discendenti di esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia. Nel pullman partito da Udine, ad esempio, ben 14 erano i nomi raccolti dalla locale ANVGD (il 22%) su 63 partecipanti. Si capisce allora quanto sia forte il desiderio degli esuli giuliano dalmati di sviluppare e approfondire il legame con le Comunità italiane dei “rimasti” nelle cosiddette terre perse dopo la seconda guerra mondiale, anche nello spirito della fraternità religiosa.
L’ANVGD di Udine nel 1975, quando era presidente l’ingegnere Silvio Cattalini (1927-2017), iniziò a proporre il dialogo con gli italiani delle terre abbandonate, con i “rimasti”. Furono così organizzate delle gite in Istria, annessa da Tito alla Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia nel 1945. Per molti esuli fu la prima volta di ritornare là, dopo la fuga dall’Istria e dalla Dalmazia. Nel 1982, quando i soci a Udine erano 430, la tradizionale gita dell’ANVGD del capoluogo friulano giunse a Zara e Sebenico, passando per Fiume. Le gite nel segno della pacificazione proseguirono negli anni 1980-1990 e dopo le guerre balcaniche (1990-2001), fino al primo decennio del Terzo Millennio. In particolare con le crociere della pace l’ANVGD di Cattalini portò in Istria, in Dalmazia e nel Montenegro gruppi di oltre 250 partecipanti alla volta, organizzando fino a tre crociere all’anno.

Il pellegrinaggio del 30 settembre scorso si pone, nel nome di Beato Odorico, in continuità con il Giubileo degli Esuli, celebrato nel 2016 all’Isola di Barbana, nell’anniversario del venerabile Egidio Bullesi di Pola. L’evento poi è inserito nella programmazione della rubrica radiofonica “Esuli” curata da Walter Arzaretti su Radio Voce nel Deserto, emittente cattolica di Pordenone. Tale rubrica, con cadenza quindicinale il martedì, fino al 31 ottobre 2017, sulle frequenze 92.100 MHz, sta mettendo e in onda in undici puntate oltre trenta testimonianze dal mondo dell’esodo giuliano dalmata a settant’anni dal Trattato di pace di Parigi del 1947, che “pei esuli el xe el Diktat”.
La gita-pellegrinaggio ha avuto queste tappe. Arrivati a Parenzo, piccolo itinerario fino alla sede della Comunità degli Italiani, dove c’è stato un gradito momento di convivialità. Qui ha parlato Graziano Musizza, presidente emerito della locale Comunità degli Italiani, per salutare con affetto gli oltre 160 gitanti provenienti dal Friuli Venezia Giulia e per affermare l’importanza degli incontri di dialogo e di amicizia fra gli istriani. Musizza ha accennato, con amarezza, alla fuga di circa il 95% degli abitanti di Parenzo alla fine e dopo la seconda guerra mondiale. Musizza ha riferito dei 34 bombardamenti alleati subiti dalla città portuale di Parenzo, uno dei quali capitato il 25 aprile 1945.

È intervenuta in seguito Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, per portare il saluto dei Comitati Provinciali ANVGD di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine. Anche la Zuccolin ha ribadito il valore degli incontri e del dialogo tra istriani nel segno della pacificazione, secondo lo slogan tanto caro agli italiani d’Istria: “Il nostro mare unisce”.
Alle ore 11 il gruppo di spostò nella Basilica Eufrasiana, per assistere alla Messa celebrata da monsignor Ivan Milovan, vescovo emerito della diocesi di Parenzo-Pola. Erano presenti e concelebravano tra gli altri monsignor Guido Genero, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine e don Giancarlo Brianti, parroco della Parrocchia della Beata Vergine del Carmine di Udine, dove si trova il sarcofago di Beato Odorico. Nella Basilica Eufrasiana è stata esposta anche una reliquia di Beato Odorico, portata dal Friuli. Era presente, in prima fila, Loris Peršurić, sindaco di Parenzo.
Poi il gruppo si è trasferito a Pirano per il pranzo di pesce nei ristoranti sulla Riva Nova. Pirano è una stupenda cittadina sul mare, dotata di ben nove musei o contenitori culturali di alto interesse. Nel pomeriggio si è svolta una visita al Duomo, che sorge a picco sul mare. Ha fatto da ottima guida Kristjan Knez, vice presidente della Comunità degli Italiani di Pirano. Presso la Chiesa dei Frati Conventuali, in compagnia di un frate croato e della locale Comunità degli Italiani, si è tenuta la declamazione di quattro miracoli documentati e interceduti dal Beato Odorico a favore di antichi piranesi, con fini letture in italiano dell’attore Tullio Svettini, introdotto da Walter Arzaretti.
Mentre alcuni gitanti rientravano in Friuli Venezia Giulia, un gruppo guidato dai pordenonesi ha fatto una tappa mariana al Santuario di Strugnano, per concludere il giro al duomo di Isola d’Istria, con l’accoglienza della locale Comunità degli Italiani, per il ricordo di un miracolo “odoriciano” avvenuto nel Trecento in quest’altro ameno paese istriano.
Tra gli altri gruppi organizzatori del singolare evento, oltre alla parrocchia del Carmine di Udine, si ricordano quelle “odoriciane” di Pordenone: S. Marco, B-V. delle Grazie, Beato Odorico, Villanova S. Ulderico e Cristo Re. Poi ci sono i Frati conventuali di Padova, il Comitato Beato Marco di Pordenone, le Associazioni Panorama di Pordenone, la Pro-Pordenone, la Radio Voce nel Deserto di Pordenone, i Comitati Provinciali di Gorizia, Pordenone e Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), l’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste e le Comunità degli Italiani di Parenzo, Pirano e Isola d’Istria.

Rassegna stampa
“OctOdoricusFest”, gli eventi per Odorico da Pordenone, «Messaggero Veneto», 25 settembre 2017.
– Dal sito di friulionline del giorno 8 ottobre 2017: Pellegrinaggio a Parenzo.
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Servizio giornalistico e di networking a cura di Sebastiano Pio Zucchiatti, Girolamo Jacobson e di Elio Varutti. Fotografie di E. Varutti, ove non altrimenti indicato.
