Udine, Successo al Trekking della Grande guerra e degli Irredentisti, col Mulino a Nord Est
In occasione del Giorno del Ricordo Laura Stringari, presidente dell’Associazione Mulino a Nord Est ha presentato a Udine la “Camminata sui luoghi della Grande guerra e degli Irredentisti” per rimembrare i fatti storici del periodo 1915-1918. L’evento si è tenuto sabato 16 marzo 2024, alle ore 10,30 partendo dai Giardini Ricasoli, col patrocinio del Club UNESCO di Udine e la collaborazione del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD).
Ha avuto la parola Daniela Conighi, del Consiglio Direttivo del Mulino a Nord Est e socia dell’ANVGD, per introdurre il cicerone della giornata, ossia il professore Elio Varutti, del Comitato Esecutivo dell’ANVGD di Udine. “Porto i saluti di Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine – ha detto Varutti – poi sono onorato della grande e qualificata partecipazione a questa camminata culturale”. Era presente, tra gli altri, Paolo Rolli, socio dell’ANVGD di Vicenza, oltre che nipote di Antonio Rolli, di Zara, legionario fiumano assieme al fratello Luigi Rolli e ai cugini Alvise Rolli e Bruno Rolli nel battaglione volontari dalmati “Francesco Rismondo” (1919-1920). Poi c’erano Franco Olivetti, la cui mamma Nives Patelli, di Visinada, era cugina di Norma Cossetto e il signor Enrico Asti, di Milano, discendente di Enrico Tagliabue, ardito della Sdricca di Manzano (UD) nel 1917. Nelle ultime fermate ha presenziato pure l’affermata pittrice istriana Alessandra Candriella, socia dell’ANVGD.
Si ricorda che l’ANVGD di Udine dal 2017 offre alle scuole, associazioni d’arma, parrocchie e circoli culturali vari percorsi culturali, come quello sopracitato, poi c’è il Cammino del Ricordo, sui luoghi dell’esodo giuliano dalmata (1943-1960) e il Trekking della Shoah, per vedere monumenti, palazzi, lapidi e pietre d’inciampo riguardo alla deportazione nei lager nazisti.
Itinerario sulle tracce della Grande guerra e degli Irredentisti
1. Ore 10,30 Partenza dai Giardini Ricasoli, in Piazza Patriarcato, appuntamento alla fontana rotonda dei Giardini. Palazzo Belgrado, residenza del generale Cadorna per 2 anni e mezzo, affreschi di Giulio Quaglio 1698. Giorgio Conighi, irredentista di Fiume si arruola negli alpini e riceve a Udine un encomio solenne (“Giornale di Udine” del 14 novembre 1915). Deve cambiare cognome in Giorgio Dilenardo, per sfuggire alla forca austriaca. Il fratello Cesare Conighi si arruola nella cavalleria italiana, cambiando nome in Cesare Nelli. La gendarmeria austro-ungarica si mobilita: «nell’ira furibonda che il giovane Cesare Conighi avesse potuto osare l’inosabile – come ha scritto E.R.P. – lo condannarono a morte in contumacia». La Commissione austro-ungarica che condannò a morte Cesare Battisti, ordinò che egli (Cesare Conighi) fosse impiccato in effigie vicino al grande martire del Castello del Buon Consiglio di Trento.
2. Chiesa di S. Antonio, del 1354, sconsacrata e adibita a magazzino. Palazzo Patriarcato, del 1524, Uffici del Comando supremo, affreschi di Giovanni Battista Tiepolo del 1726.
3 Al Liceo classico “J. Stellini”, lapidi dentro la scuola. Sin dal 1915, nella Prima guerra mondiale. Pietro e Nicolò Luxardo, irredentisti di Zara si schierano apertamente per l’annessione della Dalmazia all’Italia. Nicolò Luxardo De Franchi si arruola nella cavalleria italiana. Il Comando Supremo Militare Italiano era l’organo di vertice delle forze armate italiane, istituito il 24 maggio 1915 a Villa Volpe a Fagagna (UD) e poi nel Liceo classico “Stellini” di Udine, durante la prima guerra mondiale. Lo Stellini divenne sede del comando nel novembre del 1915, da maggio a novembre era caserma. Vedi: Archivio del Municipio, per l’allestimento della mostra “Una città dentro la guerra”.
4. Giardini Ricasoli, recintati e interdetti al pubblico per permettere a Cadorna di passeggiare e raggiungere in Castello senza essere visto o disturbato. Dopo l’unificazione del Friuli con l’Italia nel 1866 a Vittorio Emanuele II fu dedicato un monumento equestre inaugurato il 26 agosto 1883, posto sul terrapieno al centro della piazza Contarena, dove rimase fino al 1947, anno in cui fu trasferito presso i Giardini Ricasoli, non distante dal busto di Giuseppe Mazzini. Il monumento equestre è opera di Luigi Crippa 1838-1895. Il Consiglio Comunale deliberò di acquistare per £ 2.000 la copia del modello di Crippa: la statua venne fusa nella fonderia De Poli tra l’11 e il 30 giugno 1883 con il bronzo di 10 cannoni del peso di 340 Kg ciascuno già appartenuti alla Turchia e acquistati a Londra per un costo di £ 22.000 e inaugurata domenica 26 agosto 1883 nel cuore dell’antica piazza Contarena che da allora e fino al 1947 assunse il nome di Vittorio Emanuele. I contrasti sulla sua collocazione motivati dalle modeste proporzioni della statua in relazione ai fabbricati e ai monumenti che la circondavano, furono alla base della decisione del 1947 di spostarla nel Giardino Ricasoli. Proprio il bozzetto di tale monumento, venduto da Crippa per 3.000 Lire, servì da modello per la realizzazione della gigantesca statua equestre di Vittorio Emanuele II dell’Altare della Patria a Roma, realizzata nel 1902 dallo scultore Enrico Chiaradia, di Caneva di Sacile.
5. Presso la Tipografia Doretti, via di Prampero. “Mattino. M’illumino d’immenso”. È il 26 gennaio 1917 e il poeta-soldato Giuseppe Ungaretti a Santa Maria la Longa (UD), compone il capolavoro precursore dell’Ermetismo. Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1888, morto a Milano nel 1970, è uno dei quasi 5 milioni di italiani impegnati nel conflitto mondiale. Interventista per scelta, volontario nel 19º reggimento di fanteria, il poeta aveva già trasformato la sua esperienza in trincea, sul Carso, in poesia: nella raccolta ‘Il porto sepolto’, è stampata in 80 copie allo Stabilimento Tipografico Friulano di Udine, il 24 dicembre 1916.
6. Via Manin (studio fotografico Rovere). Piazzetta Valentinis, Albergo San Marco, nel 1914 era rifugio di fuoriusciti giuliani volontari irredenti. Il grand’ufficiale Carlo Banelli e il comandante Ugo Zilli li aiutavano a cambiare identità, per non essere perseguitati dai gendarmi austriaci. Lapide in ricordo. Giardin grande: parate militari 1915-1918 e polvere (proteste degli udinesi) .
7. Piazza Libertà, Tempietto dei Caduti. Milite ignoto. Restaurato da Raimondo D’Aronco 1921 e da altri nel 2008. All’interno è collocata una statua rappresentante la Vittoria, opera dello scultore Aurelio Mistruzzi. L’elegante cancello in ferro battuto è di Alberto Calligaris. Loggia del Lionello, sede del Comune, incontri con delegazioni estere, come quella russa 1916. Ingabbiata con travi, contro i bombardamenti. Nicolò Lionello, orafo, progettò la Loggia, costruita da Bartolomeo Costa Sbardilini, più noto come Bartolomeo delle Cisterne (Capodistria, 1400 circa – Trieste, 1480). C’era la statua di re Vittorio Emanuele II in piazza Vittorio, già Contarena e, dal 1945: piazza Libertà.
8. Ex-bar Dorta Fantini, detto il Trincerone, luogo di incontro di alti ufficiali, Francesco Baracca, Gabriele D’Annunzio, Ugo Oietti, Massimo Bontempelli, Ardengo Soffici. L’edificio faceva da confine per dividersi la città per il bottino di guerra tra tedeschi e austriaci, che si portano via persino le campane delle chiese.
9. Monte di Pietà, del 1496, dopo il 1917 il Palazzo è sede del Comando delle truppe tedesche. Cappella con affreschi del Quaglio del 1694.
10. Piazza G. Matteotti, piazza delle erbe, mercato. Nazario Sauro, nato a Capodistria, all’epoca territorio dell’Impero austro-ungarico, si arruolò durante la Prima guerra mondiale nella Regia Marina italiana raggiungendo il grado di tenente di vascello e fu catturato nel luglio 1916 durante una missione. Condannato da una corte imperiale austriaca per alto tradimento, venne giustiziato a Pola il 10 agosto dello stesso anno e per tale motivo insignito di medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Fu tra le figure più importanti dell’irredentismo italiano e massimo rappresentante di quello istriano.
11. Osteria La Ghiacciaia, ritrovo degli irredentisti nella Grande guerra. Spionaggio con piccioni da parte del tenente Arbeno d’Attimis e tenente Max di Montegnacco 1917-1918, portati con idrovolante sulla costa di Porto Nogaro, occupata dagli austriaci.
Percorso: km 1 circa; 1 ora e mezza circa.
Lapide dei fuoriusciti giuliani – Testo della lapide in piazzetta Valentinis: “Nei giorni dell’angoscia / i fuoriusciti della Venezia Giulia / stretti ai cuori fraterni / da questo asilo imploravano / la redenzione / se stessi e i figli offerendo / alla santa guerra / agosto 1914 ottobre 1917 / G. Valentinis”.
Cenni bibliografici e sitologici
– Una città dentro la guerra. Udine 1914 – 1918, mostra dal 3 novembre 2018 al 24 marzo 2019, a cura del Museo Etnografico del Friuli.
– Giuseppe Del Bianco, Il Friuli e la guerra, Udine, Istituto delle edizioni accademiche, vol. I, 1937.
– Alessandro Dudan, La Dalmazia nell’arte italiana venti secoli di civiltà, Trieste – Rovigno, Unione Italiana – Fiume, Università Popolare di Trieste, 1999.
– Enrico Folisi, Udine: una città nella grande guerra, fotografie e documenti dell’anno dell’invasione austro-tedesca, Udine, Gaspari, 1998.
– Giancarlo Martina (coordinatore), Due passi per la capitale della guerra, Istituto “B. Stringher”, Udine, 2009-2015.
– E.R.P. [Elia Rossi Passavanti], “T. Colonnello Cesare Conighi”, «Notiziario della Cavalleria italiana, Associazione Nazionale», III, n. 12, Roma, dicembre 1957, pag. 4.
– E. Varutti, Baldasseria capitale della guerra, Udine 1917, on line dal 6 agosto 2016 su eliovarutti.blogspot.com
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Progetto di Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Testi di Marco Birin e Elio Varutti. Networking a cura Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Paolo Rolli (ANVGD di Vicenza), Bruna Zuccolin, Bruno Bonetti, Sergio Satti, Claudio Ausilio (ANVGD di Arezzo) e i professori Annalisa Vucusa, Ezio Cragnolini e Enrico Modotti. Adesioni al progetto: Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine e ANVGD di Arezzo. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Comitato Esecutivo dell’ANVGD di Udine. Copertina: Udine, 16 marzo 2024 – I soci del Mulino a Nord Est al Trekking della Grande guerra e degli Irredentisti. Fotografie di Daniela Conighi, Laura Stringari e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/