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Udine, Mauro Tonino ha presentato il suo libro Italiani dimenticati, con l’ANVGD

Ott 08 2022

Udine, Mauro Tonino ha presentato il suo libro Italiani dimenticati, con l’ANVGD

Il giorno 4 ottobre 2022, alle ore 18, a Udine è stato presentato il libro di Mauro Tonino intitolato “Italiani dimenticati. Viaggio nei drammi del confine orientale”, edito dall’Orto della Cultura nel 2021. Lo scrittore, che è socio dell’ANVGD di Udine, oltre che componente del gruppo di lavoro storico-scientifico dello stesso Comitato Provinciale del sodalizio degli esuli giuliano dalmati, è stato introdotto da Bruno Bonetti, vicepresidente dell’ANVGD di Udine. L’evento si è tenuto presso la sala convegni “Paolino d’Aquileia” in via Treppo n. 5/b a Udine, con oltre 30 partecipanti.

“Porto il saluto ufficiale di Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine – ha detto Bruno Bonetti – impegnata all’estero, ricordando che Mauro Tonino è membro del Comitato Esecutivo del nostro sodalizio e partecipa attivamente alle attività per il Giorno del Ricordo, che ci vedono impegnati per svariate settimane e presenti in quattro o cinque località del Friuli Venezia Giulia in contemporanea, grazie al lavoro di squadra che ha saputo impostare la presidente. Oggi illustriamo un libro già presentato alla Camera dei Deputati in Roma, nel Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia e in altre varie località d’Italia”.

Udine, sala convegni “Paolino d’Aquileia” in via Treppo – Presentazione del libro di Mauro Tonino, intitolato “Italiani dimenticati” del 4 ottobre 2022. Fotografia di Elio Varutti

Mauro Tonino ha spiegato che la prima parte del suo volume è di tipo storico, si snoda dal Trattato di Campoformido (1797), incluso il processo di snazionalizzazione italiana a favore degli slavi, attuato dagli Asburgo, fino alla tematica delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata (1943-1960). La seconda parte contiene il racconto di dieci casi, dalla foiba di Vines, presso Albona, alla strage titina di Vergarolla, vicino a Pola. Ci sono poi i fatti riguardanti la sparizione del notaio Giovanni Gorlato, di Dignano d’Istria, imprigionato dai miliziani di Tito e di lui non si è saputo poi nulla. C’è il racconto sulla battaglia di Tarnova (1945), frazione di Nova Gorica (oggi Slovenia) tra i reparti italiani contro gli attacchi dei partigiani comunisti; il rapporto delle forze in campo è di uno a cinque, a favore dei titini. C’è pure il riferimento ai patimenti subiti dagli italiani nel gulag titino di Borovnica, vicino a Lubiana, dopo la Seconda guerra mondiale. C’è, infine, il racconto del commovente incontro con l’ultimo testimone delle foibe, il cavaliere Giuseppe Comand, al lavoro nel 1943 col maresciallo Arnaldo Harzarich per esumare le salme degli italiani torturati e uccisi dai titini, poi gettati nelle foibe istriane.

In seguito c’è stata la testimonianza di Daniele Cattunar, 53 anni, figlio di Marino, esule di Villanova di Verteneglio. Cattunar ha parlato delle origini familiari istriane, dell’esperienza dell’esodo e l’inserimento in Italia.  Non volava una mosca quando il signor Cattunar ha ricordato la tragica esperienza del nonno Nazario, guardia confinaria, preso dai titini e ucciso nella foiba di Vines il 1° maggio 1945. Una storia venuta a galla soltanto nel 2012 e oggetto di un primo libro dello stesso Mauro Tonino, intitolato “Rossa terra”.

“I miei nonni – ha aggiunto Cattunar – erano Marino ed Edda e sono scappati nel febbraio 1956, poi si son fatti il Campo profughi di Campo Marzio a Trieste, le baracche del Centro profughi di Opicina con le pulci. Son partiti in mezzo alla neve con un camion, le masserizie, il maiale, la mucca. Invece gli altri nonni Giuseppe e Maria hanno resistito più a lungo, ma quando sono comunque giunti al confine, i graniciari per dispetto, hanno fatto passare solo lei. Allora nonno Bepi ha attraversato il confine ancora più tardi nel bosco, pagando un passatore e appena varcato il filo spinato ha gridato: Viva l’Italia. Poi dal Campo profughi ci siamo adattati a vivere in una casa senza acqua, si doveva uscire per prenderla. Infine nel quartiere di Santa Croce, sempre a Trieste, una zona di filo-titini, vedevamo sui muri le scritte: Zivio Tito (Viva Tito)”.

Nel dibattito apertosi in seguito è intervenuta per un saluto Fabiola Modesto Paulon, nata a Fiume nel 1928. Si tratta di un’attiva decana del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), contenta di partecipare all’iniziativa culturale. Poi ha preso la parola l’ingegnere Sergio Satti, nato a Pola nel 1934, e vice presidente dell’ANVGD di Udine dal 1987 al 2015, ai tempi della indimenticata presidenza dell’ingegnere Silvio Cattalini, di Zara. Satti ha portato la sua esperienza dell’esodo a Bolzano, dove i compagni di liceo gli dicevano che era un fascista, poiché istriano. Poi ha raccontato dello zio Cleva di Barbana d’Istria, salvatosi dalla foiba di Pisino perché un contadino presente alla selezione dei titini ha detto che lo aveva sentito parlate in croato, anche se italiano. Gli altri 40 prelevati con camion sono spariti tutti.

È intervenuto infine Giorgio Gorlato, esule di Dignano d’Istria, leggendo alcuni brani del libro. È il figlio del notaio Giovanni, catturato dai titini il 3 maggio 1945 con la violenza e fatto sparire, nonostante avesse aiutato “attivamente il Movimento clandestino di Dignano e precisamente dal novembre 1943 a tutto aprile 1945, fornendo denaro, viveri, indumenti e documenti per coloro che avevano bisogno di mascherarsi”. Firmato Leonardo Benussi, dell’Associazione Partigiani Italiani, Comitato Provinciale di Pola, li 16 dicembre 1946 (pag. 91 di Italiani dimenticati). La pulizia etnica non risparmiava nessuno.

Per concludere si accenna alla partecipazione all’evento di vari soci dell’ANVGD di Udine, come Eda Flego, esule di Pinguente, Bruna Travaglia, di Albona, Daria Gorlato, di Dignano d’Istria, Rosalba Meneghini, con mamma di Rovigno, Marco Rensi, con avi di Pedena, oltre al giornalista RAI e scrittore Giuseppe Liani.

Mauro Tonino. Fotografie di Elio Varutti

Note – Testi e attività di ricerca: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking a cura di Maria Iole Furlan e E. Varutti. Lettori: Bruna Zuccolin, Bruno Bonetti, Rosalba Meneghini (ANVGD Udine). Copertina: XXX

Adesioni al progetto: Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine. Fotografie da collezioni private e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine.  – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30.  Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vicepresidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web:  https://anvgdud.it/

Udine, il focoso intervento dell’ingegnere Sergio Satti, nato a Pola nel 1934, nella sala convegni “Paolino d’Aquileia” in via Treppo alla presentazione del libro di Mauro Tonino, intitolato “Italiani dimenticati” del 4 ottobre 2022. Fotografia di Elio Varutti
Molto apprezzate e fotografate le bandiere dell’Istria, di Fiume, della Dalmazia e dell’ANVGD da alcuni curiosi in sala. Foto E. Varutti
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varutti
alessandra@artmediadesign.it
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