
Udine, Istituto Stringher, onorificenza a Valoppi nel Giorno del Ricordo col prefetto
Il signor Silvano Valoppi, nipote di Michele, un contadino di Gradisca di Sedegliano, prelevato dai partigiani nel 1944 e poi scomparso ha ricevuto da Angelo Ciuni, prefetto di Udine, un attestato e una medaglia. In occasione del Giorno del Ricordo all’Istituto “B. Stringher” di Udine, presentato dalla professoressa Elisabetta Marioni, docente di Storia, c’è stata la consegna della benemerenza solenne da parte del Presidente della Repubblica.
Lo straordinario evento si è svolto martedì 11 febbraio 2020 presso la sede principale di via Mons. Nogara. L’Auditorium della scuola alberghiera, commerciale e turistica era zeppo di studenti, accompagnati dai rispettivi insegnanti. Nove classi quinte hanno fatto da cornice al momento ufficiale per l’insignito, in ricordo del nonno, alla presenza di Dino Giacomuzzi, sindaco di Sedegliano, di Pietro Fontanini, sindaco di Udine e di Mara Bolzon, capo Gabinetto del Prefetto e di altri funzionari prefettizi.

È stata la dott.ssa Maddalena Venzo, dirigente scolastica reggente dell’Istituto “B. Stringher”, ad aprire i lavori del Giorno del Ricordo. La preside Venzo, riflettendo sulle violenze del Novecento, ha esortato gli allievi a “vivere da uomini”, citando Primo Levi, col suo celebre libro: “Se questo è un uomo” Anche se è una grande fatica, ha precisato “bisogna ricordare i momenti e i dolori della vita, per non fare più quegli errori”. Poi c’è stato il saluto ufficiale di Pietro Fontanini, sindaco di Udine, che ha accennato al fatto di “essere stato insegnante nella stessa scuola”. Poi Fontanini ha menzionato la fervente attività dell’ingegnere Silvio Cattalini, esule da Zara, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano dalmata e delle vicende del confine orientale nel secondo dopoguerra. Cattalini fu presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, dal 1972 al 2017, anno della sua morte.
Molto toccante è stata la testimonianza dell’ingegnere Sergio Satti, esule da Pola. “Ero un ragazzino e la mia famiglia vien via da Pola nel 1946 – ha detto Satti – per il trasferimento del babbo a Bolzano, quindi noi non siamo profughi, secondo i dati del ministero”. Ecco spiegata la cifra che gli esuli fanno di 350 mila persone d’Istria, Fiume e Dalmazia in fuga dalle violenze titine, che si vendicavano dell’invasione fascista in Jugoslavia del 1941, oppure eliminavano italiani nelle foibe per pulizia etnica. Certi storici limitano il numero dei fuoriusciti a 300 mila o ancor meno a 250 mila individui. “Alcuni rifugiati sono stati schedati in quanto profughi, ma molti di noi no – ha aggiunto Satti – perché mio papà, avendo il lavoro, diceva cosa vuoi che vada a chiedere soldi per toglierli a quei poveretti scappati magari senza valigia”. Il monito di Satti, molti apprezzato dai ragazzi della scuola è stato di “ricordare per non dimenticare e io voglio testimoniare questo, coi sacrifici si ottengono grandi risultati e siate ottimisti come me”.

C’era stato una mezzora di totale silenzio e di massima attenzione durante la proiezione del filmato storico “Esodo, la memoria tradita”, pubblicato dall’ANVGD nel 2005. Nella mattinata c’è stato l’intervento della dott.ssa Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD, Comitato Provinciale di Udine. “Solo parlando con rispetto e pacatezza – ha detto la Zuccolin – si possono riportare i tragici fatti avvenuti sul confine orientale nelle seconda guerra mondiale e nel dopoguerra”. La presidente Zuccolin si è detta onorata di partecipare all’incontro formativo dello Stringher, “una scuola dove l’ingegnere Cattalini, nostro beneamato presidente, è intervenuto per tanti Giorni del Ricordo, sin dal 2008, sempre con qualche centinaio di attenti studenti, come voi”.
La mattinata storica si è conclusa con la relazione del professor Elio Varutti, vicepresidente dell’ANVGD di Udine, sul tema “Insegnare il Giorno del Ricordo”, con riferimenti al Centro smistamento profughi di via Pradamano, attivo dal 1945 al 1960, dove transitarono oltre 100 mila individui in fuga dalle violenze titine.
All’incontro hanno presenziato anche alcune alte cariche militari, come il colonnello Alfredo Vacca, comandante provinciale dei Carabinieri, il tenente colonnello Antonio Fassina, della Guardia di Finanza e Luca Carocci, vice questore di Udine. Tra il pubblico si sono notati Fabrizio Cigolot, assessore alla Cultura del Comune di Udine, la professoressa Renata Capria D’Aronco, presidente del Club UNESCO di Udine, Guglielmo Biasutti, in rappresentanza di Roberto Volpetti, presidente dell’Associazione Partigiani Osoppo (APO), Anna Colombo e Mario Barel, dell’ANPI.

Per il puntuale servizio di ricevimento congressuale i dirigenti dell’ANVGD di Udine ringraziano i seguenti allievi della classe 3^ A accoglienza turistica della stessa scuola, guidati dal professor Davide Vincenzo Cirillo: Arianna Bertolissi, Daniele Biasutti, Rossana De Magistra, Cecilia Drusin, Ginevra Del Zotto, Nicole Giorgessi, Stefano Iacumin, Negit Jakuposki, Johnny Lucca, Marika Lucchin, Giada Macauda, Giulia Magnabosco, Ilaria Snaidero, Giulio Vacanti e Krizia Zenarola.

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Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie di Elio Varutti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.
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