Search:
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato Udine | Presentato a Muggia: La patria cercata. E Città nascoste, mostra sui campi profughi di Trieste
23093
post-template-default,single,single-post,postid-23093,single-format-standard,edgt-core-1.0.1,ajax_fade,page_not_loaded,,hudson-ver-2.2, vertical_menu_with_scroll,smooth_scroll,transparent_content,blog_installed,wpb-js-composer js-comp-ver-6.9.0,vc_responsive

Presentato a Muggia: La patria cercata. E Città nascoste, mostra sui campi profughi di Trieste

Feb 01 2025

Presentato a Muggia: La patria cercata. E Città nascoste, mostra sui campi profughi di Trieste

Non poteva essere occasione migliore. Renzo Codarin, presidente dell’ANVGD nazionale, ha presentato a Muggia (TS) il libro “La patria cercata” di Elio Varutti. È successo all’inaugurazione della mostra “Città nascoste. Atlante dei campi profughi di Trieste (1947-1975)”, presso il Museo d’arte moderna “Ugo Carà”. L’affollato evento si è svolto venerdì 31 gennaio 2025, alle ore 18:00 in presenza di molte autorità.

Ha aperto l’incontro Paolo Polidori, sindaco di Muggia. Tra gli altri hanno parlato molte autorità, come Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, Franco Biloslavo, vice presidente della Lega Nazionale, Giorgio Perini, presidente dell’Associazione dei Giuliani nel Mondo, Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana dell’Istria e di Fiume, oltre a Lorenzo Rovis, presidente delle Comunità Istriane.

Come ha detto Codarin “Le città nascoste sono gli spazi abitati dai profughi, di cui non si doveva parlare; questa mostra fa il paio col libro di Varutti sui profughi alla ricerca di una patria in Toscana”. Francesco Fait, curatore della esclusiva rassegna muggesana: “La mostra rappresenta la tappa intermedia di un progetto di ricerca che è al contempo progetto di attivazione sociale. Essa mira a raccontare in modo nitido e rigoroso ma accessibile l’epopea drammatica e in un certo senso gloriosa dei campi profughi del territorio di Trieste, da Punta Sottile a Muggia al Villaggio del Pescatore di Duino”. Sarà visitabile da 1° al 16 febbraio 2025 (da giovedì a sabato 10 -12 e 17-19, domenica 10-12 – ingresso gratuito).

Elio Varutti, dopo aver portato il saluto di Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, ha lodato l’apertura della mostra, perché “mancava una raccolta, un atlante dei Campi profughi a Trieste e manca in altre parti d’Italia, perciò complimenti agli organizzatori”.

L’inedita rassegna storico-documentaria è stata realizzata dal CDM – Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata insieme al Comitato provinciale di Trieste dell’ANVGD – Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, in collaborazione con FederEsuli – Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, Archivio di Stato di Trieste, Comune di Muggia e Assessorato alla Cultura. La ricerca si completerà con la pubblicazione di un volume alla fine del 2025.

Al loro apice nel 1956, i centri profughi in funzione erano circa trenta, ma oltre 50 erano i siti di accoglienza. Si trattava di alloggi pubblici, scuole sottratte alla loro destinazione d’uso, case private, alberghi requisiti, fabbriche in disuso, caserme, campi di baracche e campi di edifici in muratura. Si tratta di agglomerati di dimensione varia, che soprattutto nel caso dei campi baraccati assunsero i tratti di vere e proprie città, con una viabilità interna, chiese, scuole, servizi sanitari e attività commerciali. Città talvolta di dimensioni ragguardevoli, come nel caso di Padriciano che superò i 3.400 abitanti. Città nascoste, sebbene in molti casi situate in pieno centro cittadino: sia in quanto di norma bandite ai triestini, sia in quanto tenute “segrete” dagli stessi abitanti che salvo casi eccezionali non parlano del loro status con nessuno se non con i propri compagni di avventura (o di sventura). Nel complesso a Trieste e provincia trovarono ospitalità oltre 82 mila individui fuggiti dall’Istria, Fiume e Dalmazia.

La mostra rappresenta la tappa intermedia di un progetto di ricerca che è al contempo un modulo di attivazione sociale. Essa mira a raccontare in modo nitido e rigoroso ma accessibile l’epopea drammatica e in un certo senso gloriosa dei campi profughi del territorio di Trieste, da Punta Sottile a Muggia al Villaggio del Pescatore di Duino.

E dopo la “Storia” c’è la “Memoria”, raccolta in un congruo numero di interviste appositamente realizzate con le persone che vissero nelle strutture dei C.R.P, talvolta essendovi nate. Si tratta in questo caso di testimonianze imprescindibili, fonti complementari rispetto alle archivistiche ma essenziali per restituire la complessità di quelle vicende e di quelle esistenze, sicuramente drammatiche ma non di rado culminanti in episodi e vicende di fratellanza, amicizia, convivialità e socialità. All’inaugurazione a Muggia era presente anche Daniela Conighi, dell’ANVGD di Udine.

Per info: Comune di Muggia (TS)

ufficiocultura@comunedimuggia.trieste.it

+39 040 3360340

Abstract – Il volume “La patria cercata. Ricordi di italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia in Toscana”, è stato scritto da Elio Varutti, con la collaborazione di Claudio Ausilio. Sin dalla copertina c’è una fotografia, del 1950, con una folla al Centro raccolta profughi di Marina di Massa, un rinomato centro balneare della costa apuana, in provincia di Massa-Carrara, della collezione di Francesco Ostrogovich. Il libro riporta i pensieri degli esuli e familiari accolti nel dopoguerra nei Centri di raccolta della Toscana. Non solo a Laterina, ma pure a Lucca, Forte dei Marmi, Marina di Massa, Marina di Carrara, Firenze e Migliarino Pisano. Alcune decine di migliaia di italiani per nascita e per scelta si sparpagliarono a Firenze, Siena, Pisa, Livorno, Arezzo e in altre città del Nord e Centro Italia. Molti di loro transitarono per il Centro smistamento profughi di Udine, che operò in via Pradamano 21, dal 1946 al 1960, accogliendo oltre 100 mila individui.

I dati del libro presentato – Elio Varutti, La patria cercata. Ricordi di italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia in Toscana, Firenze, Aska, 2025, pagg. 176. Euro 20.             ISBN 978-88-7542-413-8   

Note di: Girolamo Jacobson e Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Maria Iole Furlan e E. Varutti. Lettori: Bruna Zuccolin, Bruno Bonetti, Claudio Ausilio (ANVGD di Arezzo), Sebastiano Pio Zucchiatti e i professori Enrico Modotti e Daniela Conighi.  Grazie a Lorenzo Salimbeni, ANVGD nazionale. Copertina: Presentata a Muggia “La patria cercata”, Elio Varutti e Renzo Codarin, 31.1.2025. Fotografie di Daniela Conighi e Elio Varutti. Ricerche presso l’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin, che fa parte pure del Consiglio nazionale del sodalizio e, da luglio 2024, è Coordinatore dell’ANVGD in Friuli Venezia Giulia.  Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine.    Sito web: https://anvgdud.it/

I box del Silos a Trieste, 1950. Una delle immagini in mostra a Muggia
82.459 accolti a Trieste. Uno dei pannelli illustrativi della mostra di Muggia
Annamaria Zennaro Marsi, Schizzo dei box del Silos. Collezione Elio Varutti, Udine. Non presente nella mostra
Locandina della mostra di Muggia
0 Comments
Share Post
varutti
alessandra@artmediadesign.it
No Comments

Post a Comment