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Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato Udine | Il rosario al Villaggio giuliano di Udine 2021, come gli esuli negli anni ‘50
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Il rosario al Villaggio giuliano di Udine 2021, come gli esuli negli anni ‘50

Giu 08 2021

Il rosario al Villaggio giuliano di Udine 2021, come gli esuli negli anni ‘50

Oltre 50 persone hanno partecipato alla recita del rosario il 28 maggio 2021 al Villaggio giuliano di via Casarsa 9 a Udine. È stato un grande evento di devozione partecipata sotto la guida di padre Claudio Santangelo, parroco dal 2019, e di padre Lorenzo Durandetto, vicario; ambedue i religiosi sono della S. Vincenzo De Paoli.

Nel 2017 era stato padre Juan Carlos Cerquera a voler riprendere l’iniziativa religiosa sorta spontaneamente nel 1952 per l’intraprendenza delle donne d’Istria, Fiume e Dalmazia esuli in Friuli. Quest’anno l’ingegnere Sergio Satti, esule da Pola, ha portato i saluti di Bruna Zuccolin, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine. Da decenni Satti è membro del Comitato Esecutivo dello stesso sodalizio, di cui fa parte pure Bruna Travaglia, esule da Albona, presente alla stessa recita di preghiera. Tra gli altri presenti c’erano i soci Giorgina Vatta, esule da Pola, Fabiola Modesto Paulon, esule da Fiume, e il signor Paolo Pertusati, di avi istriani, con tanto di bandiera istriana.

Udine, Rosario al Villaggio giuliano di Via Casarsa 9, Paolo Pertusati, al centro, con l’immancabile bandiera istriana, vicino a Sergio Satti

“Io sono il decano dell’ANVGD di Udine – ha detto Satti, nel suo saluto in rappresentanza della Zuccolin – non fosse altro perché sono iscritto dal 1946 e non pensavo che ancor oggi si potessero contare circa 300 iscritti al nostro sodalizio qui a Udine, perciò siamo orgogliosi di dire che in tutto il mondo ci siamo fatti onore; sapete che ho partenti in America, tutta gente stimata, noi siamo andati via perché siamo uomini liberi, non era possibile manifestare la nostra libertà e la nostra fede nella Jugoslavia di Tito”.

Il Santo Rosario all’aperto, come da tradizione, è stato voluto nel 2021 dagli esuli e dai discendenti del Villaggio giuliano, con la Collaborazione pastorale delle parrocchie di San Rocco, San Giuseppe, Beata Vergine della Salute – Cormor e San Nicolò al Tempio Ossario di Udine, nel pieno rispetto delle norme anti-pandemia.

Nel 2019 c’è stata l’occasione di scoprire una targa commemorativa, voluta dal signor Alberto Nadbath, con babbo di Abbazia e Eugenia Pacco, con avi istriani. Il santo rosario è stato recitato preso il sacello della Madonna della Rinascita, del 1952, bassorilievo in bronzo, opera di Domenico Mastroianni (Arpino, Frosinone 1876 – Roma 1962). La scritta sotto l’effige della Madonna dice: “Signore! Benedici queste case risorte”. Un’altra piccola targa posta sotto i fiori da Alberto Nadbath, nel 2016, in Via Casarsa a Udine dice: “Villaggio giuliano 1953. Profughi istriani-dalmati”.

Il sacello della Madonna della Rinascita, 1952, al Villaggio giuliano di Udine

In base alle mie ricerche il Villaggio giuliano di Udine è costituito da case popolari edificate dal 1950-1952, con i fondi dell’UNRRA Casas. Gli assegnatari, tutti esuli, sono entrati in possesso delle abitazioni nel 1952-1953. Ufficialmente la “United Nations Relief and Rehabilitation Administration” (UNRRA) era un’organizzazione delle Nazioni Unite, con sede a Washington, istituita il 9 novembre del 1943 per assistere economicamente e civilmente i Paesi usciti gravemente danneggiati dalla seconda guerra mondiale. L’UNRRA fu sciolta il 3 dicembre 1947. L’acronimo Casas sta per: Comitato Amministrativo Soccorso Ai Senzatetto. Secondo i dati dell’Archivio del Comune di Udine, nel 1950, ebbe inizio la costruzione delle case del primo Villaggio giuliano in via Cormòr Alto, via Casarsa e via Cordenons.

Mario Blasoni, giornalista del «Messaggero Veneto» ha scritto che l’ingegnere Angelo Morelli De Rossi, di Udine “nel 1946 ha assunto la direzione dell’ufficio interregionale dell’UNRRA Casas, ente preposto alla ricostruzione degli abitati danneggiati o distrutti dai bombardamenti angloamericani o dalle rappresaglie naziste”. I suoi principali lavori furono svolti a Latisana, San Michele al Tagliamento, San Donà di Piave, Nimis, Attimis, Faedis e Forni di Sotto. Gli ultimi quattro sono i paesi bruciati dai nazi-fascisti. Poi, riferendosi sempre all’ingegner Morelli De Rossi, il giornalista aggiunge la seguente precisazione: “ha operato anche a favore dei profughi giuliano-dalmati (villaggi a loro destinati a Gorizia, Grado, Monfalcone, Udine e Marghera)”.

Si ricorda che ci sono ben quattro villaggi giuliani a Udine. Oltre a quello di via Casarsa c’è il Villaggio giuliano di San Gottardo, che fu edificato nel 1954-1955. Inaugurato nel 1955 col sindaco Giacomo Centazzo, come risulta dalle interessanti immagini diffuse da Alessandro Rizzi nel 2016, in Facebook nei profili di Udine. In città esistono altri siti con appartamenti per istriani, fiumani e dalmati. Si trovano in via Enrico Fruch. Qui un villaggio fu inaugurato nel 1956, sul quale ho ricevuto molte notizie e documenti dal professor Daniele D’Arrigo, con babbo di Fiume. All’Ufficio Tecnico del Comune di Udine (il 9 agosto 2016) ho reperito la data di costruzione del quarto Villaggio giuliano. È quello sorto in via Sant’Osvaldo al civico numero 42, agli interni 16, 17, 18, 19 e 20. L’apertura del cantiere è del 4 luglio 1957, mentre l’abitabilità è rilasciata il 3 luglio 1962. Un testimone dell’esodo giuliano dalmata, il signor Flavio Serli, ha comunicato di aver abitato nel villaggio giuliano di Udine dall’agosto 1962, dove stavano 36 famiglie in via Sant’Osvaldo.

Locandina parrocchiale per l’evento 2021

Fonti di ricerca

Mario Blasoni, “Protagonista della ripresa postbellica”, in M. Blasoni, Cento udinesi raccontano, Udine, La Nuova Base, volume III, 2007, pp. 182-184.

Angelo Morelli De Rossi, Progetto del Villaggio giuliano di via Casarsa, via Cordenons e via Cormor Alto, Archivio del Comune di Udine, 1950.

Testimonianze a cura di Elio Varutti

  • Daniele D’Arrigo, Udine 1951, int. del 23 dicembre 2015.
  • Flavio Serli, Umago 1954, vive a Trieste e a Forni Avoltri (provincia di Udine), int. a Sappada (UD), del 15 luglio 2016.

Testi di Elio Varutti. Networking a cura di Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Si ringrazia per la collaborazione Eugenia Pacco. Fotografie di Alberto Nadbath e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

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Locandina dell’ANVGD di Udine
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