A Vieste, che nel 1947 volle cedere zone ai profughi di Pola, una proposta per l’Europa
A volte i profughi giuliano dalmati furono accolti in Italia, con insulti, sputi e discriminazioni. In Puglia no. Certi pugliesi vollero dare loro le terre per far nascere una Nuova Pola. Lo scorso 23 agosto 2024, alle ore 10, si è svolto a Vieste, in provincia di Foggia, un originale convegno al Palazzo Municipale, nell’Aula Consiliare per la salvaguardia dei diritti, nel segno della pace, del dialogo e della convivenza in dimensione europea. L’incontro aveva per titolo: “Vieste-Pola, una utopia diventata realtà”.
Secondo l’agenzia ANSA, Vieste fu l’unico comune italiano che, nel 1947, deliberò di cedere una parte del suo territorio per dare rifugio a profughi di Pola esuli dalla Jugoslavia comunista dei titini. Questo episodio è stato solennemente ricordato nella sala consiliare del comune dal sindaco e presidente della provincia di Foggia Giuseppe Nobiletti, dall’ex ministro Carlo Giovanardi, da Maurizio Tremul, presidente della Unione degli italiani di Slovenia e Croazia e da Donatella Bracali, presidente del Comitato Provinciale di Pescara dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD).
L’ha reso noto l’ex ministro Carlo Giovanardi. “Dal convegno è partita la proposta di un pari trattamento di tutte le minoranze linguistiche nei paesi che fanno parte della Unione europea, tedeschi, croati, sloveni, francesi ed altro presenti in Italia e dei trentamila italiani autoctoni che vivono in Istria, a Fiume ed in Dalmazia. Nel momento in cui venti di guerra sconvolgono l’Europa, hanno sottolineato tutti i relatori, la piena convivenza e tutela dei diritti delle minoranze in paesi che storicamente si sono combattuti ferocemente, può e deve essere monito ed esempio da seguire per non ripetere gli errori del passato”, ha concluso Giovanardi.
Erano presenti i rappresentanti delle ambasciate di Croazia e Slovenia in Italia. Al termine dell’incontro Bruno Crevato Selvaggi, consigliere della Società dalmata di Storia patria, ha presentato il libro intitolato “Francobolli e storia postale di Trieste, Pola, Fiume, Istria e il Litorale sloveno sotto l’Amministrazione militare slovena” di Damir Novakovic.
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Fonte: ansa.it
Progetto e attività di ricerca: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking a cura di Maria Iole Furlan e E. Varutti. Lettori: Sergio Satti, Annalisa Vucusa (ANVGD Udine), Claudio Ausilio (ANVGD Arezzo), i professori Ezio Cragnolini e Enrico Modotti. Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine. Copertina: Carlo Giovanardi al convegno di Vieste con le altre autorità.
Adesioni al progetto: Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine e ANVGD di Arezzo. Grazie alla Unione Italiana – Talijanska Unija – Italijanska Unija di Fiume / Rijeka (Croazia – HR). Grazie alla Società di studi fiumani con sede a Roma. Studi presso l’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/