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Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato Udine | Giorno del Ricordo 2022 a Gonars col vicesindaco, l’Associazione Stradalta e l’ANVGD
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Giorno del Ricordo 2022 a Gonars col vicesindaco, l’Associazione Stradalta e l’ANVGD

Feb 22 2022

Giorno del Ricordo 2022 a Gonars col vicesindaco, l’Associazione Stradalta e l’ANVGD

È stata Maria Cristina Stradolini, assessore alla Cultura e vicesindaco di Gonars (UD) ad aprire la serata in occasione del Giorno del Ricordo il 16 febbraio 2022, presso la sala Polifunzionale di Fauglis, frazione di Gonars, in via IV Novembre, 88. Dopo aver portato i saluti di Ivan Diego Boemo, sindaco di Gonars, la Stradolini ha accennato al tradizionale impegno degli studenti della locale scuola secondaria di primo grado con i loro insegnanti nel commemorare il Giorno del Ricordo con dei disegni utilizzati per la locandina dell’evento. “Sono ormai sette anni che coinvolgiamo la scuola in questa attività – ha detto l’assessore – e abbiamo sempre avuto dei notevoli riscontri”.

Fauglis di Gonars, l’intervento di Marco Sicuro al Giorno del Ricordo. Foto Varutti

Ha poi parlato il dottor Marco Sicuro, presidente dell’Associazione “Stradalta”, ringraziando gli altri gruppi che hanno collaborato all’iniziativa, come l’Associazione Culturale Ricreativa “Fauglis” e l’Associazione Culturale per la Ricerca storica e ambientale “Ad Undecimum” di San Giorgio di Nogaro (UD), il paese dove è stato costruito un Villaggio giuliano nel 1950. Il medesimo organismo ha stampato nel 2020 un libro di ricordi di quel Villaggio giuliano. Marco Sicuro ha anche accennato alle deprecabili polemiche che sorgono ogni anno in occasione di queste rievocazioni.

Il Giorno del Ricordo è stato istituito con la legge n. 92 del 2004 per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». La data prescelta – il 10 febbraio – è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace a Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.

L’intervento di Elio Varutti a Fauglis di Gonars il 16.2.2022. Foto di Marco Sicuro

Ha poi avuto la parola Elio Varutti, che ha presentato il suo ultimo libro con diapositive in sala. “Per questo libro – ha detto l’autore – devo ringraziare Claudio Ausilio, esule di Fiume e delegato provinciale dell’ANVGD di Arezzo, per le articolate e pazienti ricerche da lui svolte sul territorio; le fotografie che vedete sono state reperite da lui con una serie attenta di contatti con centinaia di profughi e loro discendenti in Italia e all’estero, come Australia, Canada, USA, Brasile, Francia”.

È così che si è venuti a sapere che il Campo profughi di Laterina (AR), dal 1946 al 1963, per ben diciassette anni, funziona come Campo profughi per italiani in fuga dall’Istria, Fiume e Dalmazia (per oltre 10mila persone), terre assegnate alla Jugoslavia col trattato di pace del 10 febbraio 1947. Sono italiani della patria perduta. Nelle baracche patiscono il freddo e la fame. Tra i più anziani di loro ci fu un alto tasso di suicidi. A Laterina giungono pure alcuni sfollati dalle ex colonie italiane. “Con questo libro – ha concluso Varutti – si è analizzata la vita quotidiana degli esuli e l’incontro-scontro con la popolazione locale, fino alla completa integrazione sociale, mediante qualche matrimonio misto (toscani e giuliano dalmati) e, soprattutto, col lavoro, la scuola e con l’assegnazione delle case popolari ai profughi. Quasi tutti gli esuli destinati al Crp di Laterina sono transitati per Trieste e per il Centro smistamento profughi di Udine di via Pradamano, che ospitò oltre 100mila persone”.

“Voglio infine ringraziare l’editore che ha creduto in questa tematica – ha concluso Varutti – oltre a Guido Giacometti, dell’ANVGD della Toscana, a Bruna Zuccolin, dell’ANVGD di Udine e Renzo Codarin, presidente nazionale dello stesso sodalizio degli esuli, oltre a Claudio Ausilio, dell’ANVGD di Arezzo”.

Dopo alcune domande di approfondimento da parte del pubblico, l’assessore alla Cultura ha chiuso la riunione, ricordando i successivi impegni culturali del Comune.

Il libro presentato – Elio Varutti, La patria perduta. Vita quotidiana e testimonianze sul Centro raccolta profughi Giuliano Dalmati di Laterina 1946-1963, Aska edizioni, Firenze, 2021.

Collegamenti nel web – E. Varutti, Il villaggio giuliano di S. Giorgio di Nogaro (Ud), 1950, on line dal 3 agosto 2020.

Note – Progetto e attività di ricerca di: Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking di Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti. Lettori: Bruno Bonetti e Sebastiano Pio Zucchiatti. Adesioni al progetto: Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine. Fotografie di Marco Sicuro, Elio Varutti  e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine.  – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30.  Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web:  https://anvgdud.it/

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